Contro la linea Schlein un altro addio eccellente: Di Giorgi lascia il Pd e aderisce a Italia Viva

20 Set 2023 10:46 - di Redazione

L’ex deputata e senatrice fiorentina Rosa Maria Di Giorgi, ex vicepresidente del Senato, lascia il Pd e aderisce a Italia Viva. “E’ una scelta sofferta, ma convinta, che nasce da riflessioni che ho maturato da tempo e che le ultime vicende fiorentine non hanno fatto che rafforzare ulteriormente – annuncia Di Giorgi in un comunicato – Esco da un partito dove vedo affermarsi giorno dopo giorno la tendenza a superare l’esperienza del Pd, di cui sono stata fondatrice, per tornare al passato Ds”.

“Il Pd è un partito in cui si fatica ad affrontare il confronto con il centro dell’asse politico a favore di uno spostamento a sinistra e verso il Movimento 5 stelle. Dalle questioni di natura sociale ed etica, dall’utero in affitto, alla liberalizzazione delle droghe leggere fino ai temi del fine vita e alle questioni legate al modello di sviluppo che vogliamo – sostiene Di Giorgi – Sono troppe e troppo profonde oramai le distanze che separano il mio modo di pensare dalla linea politica portata avanti dall’attuale gruppo dirigente nazionale. Da qui il senso di estraneità e la sensazione, che condivido con molti cattolici democratici, di essere ospiti non più molto graditi”.

“Oggi è arrivato dunque il momento per me di uscire dal Pd. Non ho incarichi politici, non lascio nessun seggio, faccio una scelta libera – spiega Di Giorgi – Aderisco a un partito che si colloca nel campo dove io voglio stare, il Centro democratico e riformista. Lì darò il mio contributo di idee e di esperienza. Ringrazio il gruppo dirigente nazionale e toscano di Italia Viva che ha accolto la mia richiesta di adesione e ringrazio i moltissimi amici del Partito Democratico che hanno creduto in me, mi hanno sostenuto in questi anni e hanno lavorato con passione accanto a me. Rimarranno sempre nel mio cuore”.

La Di Giorgi già a febbraio, dopo l’elezione di Schlein alla segreteria del Pd, aveva esternato il suo disappunto per lo slittamento a sinistra del partito e aveva sottolineato il rischio di un “indebolimento pericoloso”. Come noto, la nuova leader non ha minimamente dato ascolto a queste preoccupazioni anzi ha di recente fatto capire che non considera una colpa avere spostato a sinistra il Pd e che chi si lamenta di questo probabilmente ha sbagliato collocazione, praticamente mettendo di fatto alla porta i riformisti di centro.

 

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