Disordini in Iran a un anno dalla morte di Mahsa Amini, uccisa per il velo “messo male”: arrestato il padre
Il padre di Jina Mahsa Amini è stato arrestato in Iran. A denunciarlo sono attivisti per i diritti umani, nel primo anniversario della morte della giovane sotto custodia della polizia. L’uomo aveva appena lasciato la sua casa questa mattina quando un distaccamento di Guardiani della Rivoluzione lo ha preso sotto custodia.
L’uomo è stato rilasciato ma successivamente messo agli arresti domiciliari assieme al resto della famiglia, hanno fatto sapere attivisti sui social media. La casa della famiglia Amini a Saqqez è da ieri blindata dagli agenti. Nei giorni scorsi, Amjad Amini era stato convocato per almeno quattro volte dalle forze di sicurezza che gli hanno intimato di non rilasciare interviste e dichiarazioni. Lo zio della ragazza morta un anno fa, Safa Aeli di 30 anni, era stato arrestato il 6 settembre e successivamente portato in una località sconosciuta.
Iran contro i Paesi occidentali: “Sanzioni inefficaci, vogliono creare sedizione”
“I paesi occidentali mettono in atto “sanzioni inefficaci nel disperato tentativo di creare sedizione nella Repubblica islamica dell’Iran”. A dirlo il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Naser Kanani, a un anno esatto dalla morte della giovane Mahsa Amini, la ragazza uccisa il 16 settembre 2022 dopo essere stata arrestata per non aver indossato correttamente il velo. Il diplomatico ha invitato l’Occidente ad adottare una “nuova politica basata sul rispetto della grande civiltà iraniana, della sovranità della Repubblica islamica e degli interessi e della sicurezza comuni”.
Dalla morte di Mahsa Amini l’Ue ha sanzionato l’Iran colpendo 227 persone e 43 entità
Kanani ha definito “comportamento non costruttivo” quello della Ue che ha imposto ieri nuove sanzioni contro quattro individui iraniani e due entita’ per la repressione delle proteste scatenate l’anno scorso dopo la morte della ragazza. In totale, dall’inizio delle proteste nel settembre 2022, l’Ue ha già sanzionato 227 persone e 43 entita’. Anche gli Stati Uniti hanno annunciato sanzioni contro 25 iraniani, tre media sostenuti dallo stato e una societa’ di ricerca online per il loro coinvolgimento “nella violenta repressione delle proteste da parte del regime iraniano”.
Regno Unito e Canada hanno annunciato nuove misure restrittive nei confronti dell’Iran a causa della repressione delle proteste. L’alto rappresentante dell’Unione europea (Ue), Josep Borrell, ha esortato ieri l’Iran a eliminare “ogni forma di discriminazione sistematica contro le donne” e ha chiesto a Teheran di applicare una politica coerente a favore dell’abolizione della pena di morte. Oggi l’Iran commemora la morte della giovane tra imponenti misure di sicurezza, con la polizia in assetto antisommossa schierata nelle strade. Nei giorni scorsi sono stati detenuti attivisti, giornalisti, avvocati e parenti delle persone uccise nelle manifestazioni dell’anno scorso.