Don Patriciello: la sinistra, indispettita, non mi perdona di aver aperto le braccia a Giorgia Meloni
“Ora mi tocca ricevere le telefonate indispettite dei miei amici di sinistra, non mi perdonano di aver aperto le braccia a Giorgia Meloni”: don Patriciello, il parroco di Caivano che ha chiesto al premier di visitare il Parco Verde, teatro di uno stupro di gruppo contro due ragazzine, rivela, in un’intervista al ‘Corriere della Sera’ tutto lo squallore e l’ipocrisia pelosa di una certa sinistra. Che anziché preoccuparsi della bomba sociale di Caivano, uno dei tanti ghetti abbandonati dallo Stato al proprio destino con tutto il suo carico umano e le due tragedie quotidiane, si preoccupa della visita di Giorgia Meloni.
“Ma se anche De Luca ha detto che qui lo Stato non si è mai visto. Dovevo starmene con le mani in mano?”, si chiede don Patriciello ponendo un problema reale su quei luoghi “utilizzati” dalla sinistra per prendere voti ma, poi, lasciati a sé stessi, come si fa con i parenti poveri di cui ci si vergogna.
Don Patriciello racconta così l’incontro con Giorgia Meloni: “stavo per salutarla con un applauso. Poi mi sono trattenuto. Ma l’ho invitata, non si è fatta pregare e si è impegnata: prima, davanti a tre ministri, un prefetto, il capo della polizia e al mio vescovo, e poi davanti alle telecamere. Più di così?”. “Io sono un credente- ha aggiunto- . Credo anche alle parole date. Ma se nulla dovesse succedere, se le parole dovessero rimanere parole, allora sarei il primo a fischiare”, assicura al Corriere don Patriciello.
Don Patriciello ricorda di aver incontrato molte autorità “ma – obietta – Meloni è la prima donna premier, è venuta preparata e ha detto le cose che volevo sentire. Come quando ha annunciato la resurrezione del nostro centro sportivo”. Si è impegnata a riaprirlo entro la primavera prossima. “Quasi un miracolo – si stupisce don Patriciello – perciò parlo di resurrezione. Qui ci sono ragazzi che per andare a scuola devono attraversare cinque piazze di spaccio. Vivono tra le peggiori tentazioni. Finalmente ora potranno tornare a correre e nuotare”, esulta il parroco di Caivano. Con il governatore De Luca, dice “ci siamo incontrati, ora dice che ci aiuterà per gli assistenti sociali”, mentre con il sindaco di Napoli e della città metropolitana Manfredi “non visto e non sentito”.
Don Patriciello non innervosirti i sinistri prima, se fai e dici ciò che vogliono, ti incensano, poi come fai qualcosa (abbracciare la Meloni Satana?) ti mollano e tutto ciò che @vevi fatto prima non esisterà più. Abbraccia la Meloni ascolta
I sinistri di Caivano agiscono come i camorristi, Don Patricello ha fatto una mossa sbagliata rivolgendosi alla Presidente Meloni e subito è stato additato, I kompagni locali come i camorristi iniziano con allontanarlo ad isolarlo (dopo che fino ad oggi pare che non hanno visto e sentito nulla) , ha tradito e deve pagare!!
I sinistri come i camorristi in difesa del reddito di cittadinanza senza pensare e rispettare quelle bambine stuprate e abusate in una giornata che doveva essere una giornata nel rispetto di queste vittime, i Kompagni e camorristi locali che fanno, urlano e inveiscono contro il Presidente Meloni e si attivano ad isolare e magari denigrare Don Patricello , prete umile e del popolo , si di quel popolo sottomesso da tutti questi senza vergona!!
Ecco il vero volto della sinistra , non avevamo dubbi ma questa ne è la conferma .