Don Patriciello in Senato: “Non credevo che Meloni sarebbe venuta. A Caivano sta cambiando qualcosa”

29 Set 2023 11:04 - di Federica Parbuoni
don patriciello

“Mi sono chiesto: è vero quello che sta succedendo?”. Don Maurizio Patriciello, ieri, è stato audito dalla Commissione affari costituzionali e giustizia del Senato, nell’ambito degli approfondimenti per il dl Caivano. In quel contesto non ha nascosto il proprio stupore e anche la propria gratitudine per la visita del premier Giorgia Meloni. Un segnale fortissimo in una terra che lui stesso ha descritto come non solo abbandonata, ma in qualche modo vittima dello Stato, che per primo ha gettato le premesse per le condizioni di degrado che l’hanno assalita.

“Chi ha voluto quartieri come il Parco Verde meriterebbe la galera”

Don Patriciello, infatti, è partito dalle origini del Parco Verde, dal fatto che “chi ha voluto” quartieri come quello “meriterebbe la galera”. “Mi chiedo come sia stato possibile da parte dello Stato permettere che questi quartieri come Parco Verde potessero esistere. Ci vuole poco per rendersi conto che questi quartieri non potevano che produrre questi frutti”, ha detto il parroco di Caivano, sottolineando che “ammassare in un solo posto tutte le famiglie povere dei quartieri più poveri e degradati di Napoli dopo il terremoto del 1980 e abbandonarli a se stessi è stata una tragedia immane di cui nessuno può lavarsi le mani adesso, né i vecchi politici né coloro che ne sono gli eredi”.

A Caivano un mese senza spaccio, “perché polizia e carabinieri stanno per strada”

È con queste premesse, in questo contesto, ha proseguito il sacerdote, che maturano orrori come quello dello stupro delle due cuginette, che non è stato commesso da “un pedofilo 60enne”, ma da altri giovanissimi, le cui famiglie “avevano bisogno di essere supportate dai servizi sociali che a Caivano non esistono”, così come “non ho mai visto un vigile urbano al Parco verde”. E, anche se lo Stato “non potrà mai sostituire la famiglia”, la sua presenza non è un elemento secondario, ma centrale. “In questo mese a Parco Verde, definita una delle piazze di spaccio più grande d’Europa, non si è venduto un solo grammo di droga perché la polizia e i carabinieri stanno per la strada”, ha spiegato don Patriciello, sottolineando anche che certo servono le maestre, serve la scuola, servono gli assistenti sociali, ma “quando finisci dentro a una stesa capisci che la tua vita potrebbe essere quasi finita. Sono arrivati subito dopo la visita della Meloni, è sembrata una sfida allo Stato. In quei momenti – ha avvertito il sacerdote – non serve un maestro di sostegno, ma le forze dell’ordine”.

Don Patriciello: “Non avrei scommesso sulla visita di Meloni. Mi sono chiesto: è vero quello che sta succedendo?”

Dunque, ora “qualcosa di concreto si vede”. “L’aumento delle forze dell’ordine lo abbiamo avuto”, ha proseguito don Patriciello, raccontando che “quando il 25 agosto ho mandato un messaggio alla presidente del Consiglio dicendo ‘per cortesia, vieni. Facci sentire italiani, facci sentire europei. Fai sentire a questi ragazzi che sono italiani anche loro’, nel giro di un mese è successo quello che è successo”. “Non ci avrei mica scommesso che nel giro di pochi giorni il presidente Meloni mi arrivasse in parrocchia con tre ministri, due sottosegretari, il capo della polizia, il questore, il prefetto e avesse fatto delle promesse. Mi sono chiesto: è vero quello che sta succedendo?”. “Dobbiamo ringraziare il Signore per tutto ciò che inizia e qualcosa sta iniziando. Vediamo ora cosa succede”, ha concluso il parroco.

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