Federico Moccia sposa la linea di destra contro gli stupratori: “Meritano la castrazione chimica”
Federico Moccia, scrittore e regista, autore di best seller come Tre metri sopra il cielo e Scusa ma ti chiamo amore, interviene sul tema della violenza sulle donne e lo fa in modo per certi versi inatteso, sposando la linea del centrodestra sulla castrazione chimica per gli stupratori.
Interpellato da Alessandra Arachi del Corriere della Sera, Moccia parla da papà di due figli adolescenti, un maschio di tredici e una femmina di undici. «Bisogna stabilire le coordinate. Si è perso il valore della vita. E i valori si sono rovesciati». E per spiegarsi meglio precisa. «Guardiamo i femminicidi, ai tempi di Step e Babi (i protagonisti di “Tre metri sopra il cielo” non ce ne erano così tanti. E poi gli stupri. Questi ragazzi che stuprano possono stare tranquillamente nelle loro città mentre se entrano in prigione devono essere allontanati dagli altri detenuti che questi reati non li perdonano. In carcere c’è un codice d’onore che fuori non c’è più».
Moccia sugli stupratori: “In carcere c’è un codice d’onore che fuori non c’è più”
A questo punto l’intervistatrice pone la domanda più scottante: a proposito di stupri, lei è favorevole alla castrazione chimica «Assolutamente sì. Quando la situazione degenera bisogna trovare una soluzione che metta paura. E la situazione è degenerata».
Al di fuori della considerazione politica contro i femminicidi, lo scrittore romano annuncia la nascita di un nuovo libro 31 anni dopo il successo di Tre metri sopra il cielo. «Vorrei scrivere sul rapporto genitori e figli. Anche l’ultimo mio film appena uscito parla di genitori e figli: “Mamma qui comando io”, il titolo. È la storia di un figlio di genitori separati al quale il giudice assegna la casa di famiglia costringendo papà e mamma ad alternarsi e non a far andare il figlio avanti e indietro fra le loro due case».