Granchio blu devastante: già perso il 50% di vongole e cozze, a rischio il cenone di Natale

20 Set 2023 15:56 - di Leo Malaspina

L’economia ittica italiana paga un conto salato per l’invasione di granchi blu. Il danno economico attuale causato dal nuovo ospite in Italia sarebbe già attorno ai 100 milioni di euro. E rischia di farsi pesantissimo il costo che il settore dovrà pagare nei prossimi anni se non si pone un freno all’emergenza, fino a un miliardo di euro in tre anni. A stimarlo è Fedagripesca-Confcooperative che segnala all‘Adnkronos come “nei mesi estivi, abbiamo già perso oltre il 50% della produzione di vongole e cozze. Ma il granchio blu non attacca solo il prodotto pronto per la commercializzazione ma mangia anche il novellame, mettendo a rischio le produzioni dei prossimi anni” i pesci appena nati di acciughe e sardine.

Granchio blu, gravi danni alla produzione di vongole e cozze

“Stiamo esaurendo le scorte di vongole e cozze. Da novembre la produzione si fermerà, non c’è più seme per le produzioni dei prossimi tre anni. Un effetto domino che, senza inversione di tendenza, in un triennio potrebbe portare un buco nei conti della pesca vicino al miliardo di euro”, spiega Fedagripesca. Una stima che tiene conto non solo delle mancate vendite, ma anche dei danni agli impianti, dei costi sostenuti dagli operatori per lo smaltimento dei granchi pescati, senza contare l’indotto legato alla ristorazione.

Con un raccolto di 50.000 tonnellate all’anno l’Italia è il primo produttore europeo e il secondo a livello mondiale di vongole veraci. Più altalenante la produzione di cozze, nell’ultimo decennio si va da 50 mila tonnellate a poco meno di 80 mila tonnellate, che si concentra per oltre il 90% avviene luogo sei regioni. L’Emilia-Romagna, il Veneto e la Puglia producono la maggior parte dei volumi (72%) di cozze in Italia.

I soldi stanziati dal governo

“Abbiamo dato risposte immediate, stanziando 2,9 milioni di euro per fronteggiare il problema, consentendo agli operatori del settore di non avere spese per lo smaltimento di questo animale, che rappresenta un serio problema per l’ecosistema – ha annunciato nei giorni scorsi il ministro Lollobrigida – crediamo che il granchio blu possa anche diventare un’opportunità, perché è un prodotto molto consumato in diverse aree del mondo, ed è evidente quindi che si può attivare una filiera di consumo”.

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