Grillo jr, no al rinvio del processo. In aula si presenta anche la vittima dello stupro di gruppo
OGrillo jr e il processo per stupro. Il collegio del Tribunale di Tempio Pausania ha respinto la richiesta di rinvio del processo e la riapplicazione del giudice Nicola Bonante. Trasferito nel frattempo a Bari. Una richiesta avanzata in apertura di udienza dalla difesa di Francesco Corsiglia. Uno dei quattro imputati per lo stupro che sarebbe avvenuto nel luglio del 2019.
Il giudice Bonante nei mesi scorsi ha lasciato il Tribunale ed è stato applicato a otto processi. Ma non a quello che vede alla sbarra Ciro Grillo e i suoi amici. Oggi gli avvocati Antonella Cuccureddu e Gennaro Velle hanno presentato, a inizio udienza, l’istanza. Ma dopo una breve camera di consiglio i giudici hanno respinto la loro richiesta.
Si è presentata in aula, a sorpresa, anche la vittima della violenza sessuale di gruppo che sarebbe avvenuta nel luglio del 2019 in Costa Smeralda, la ragazza italo-norvegese che oggi ha 23 anni. Imputati Ciro Grillo, il figlio del fondatore del M5S e suoi tre amici genovesi Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria, per violenza sessuale di gruppo. Assistita dall’avvocata Giulia Bongiorno, parte civile nel processo, la giovane però non è potuta rimanere in aula perché teste del processo e quindi ha dovuto l’asciare l’udienza. La ragazza è stata accompagnata in un luogo protetto.
Sarà sentita domani dal Tribunale di Tempio Pausania anche la sua amica che, mentre dormiva sarebbe stata fotografata con pose oscene dei giovani. Anche se loro, nel corso degli interrogatori, davanti ai pm avevano parlato di “uno scherzo” e “un gioco”. Così giustificarono i video e le fotografie oscene scattate accanto alla ragazza addormentata.
“Una stupidata che non rifarei, anche se voglio ribadire che è stata una cosa goliardica, a mo’ di scherzo”, aveva detto il figlio del fondatore del M5S, mentre i suoi amici avevano definito quegli scatti “un brutto scherzo” privo di “alcun intento particolare di natura sessuale, era soltanto un gioco” e “un atto stupido, fatto solo per gioco senza mai toccare la ragazza e senza mai avvicinarci a lei”.