Gruber è tornata ed è già assetata di sangue contro Meloni e Giambruno. Insulti alla festa del “Fatto”
Lilli Gruber è appena tornata dopo la pausa estiva con una grande dose di veleno in corpo contro il premier Meloni e il giornalista e compagno del presidente del Consiglio, Andrea Giambruno. Alla festa del Fatto Quotidiano tira fuori tutto il suo veleno. Inizia parlando del conduttore di Rete 4 dandogli della persona “poco intelligente”. Aver consigliato alle donne, visti gli innumerevoli episodi di stupro, di evitare di perdere il controllo con alcol e droga per la Gruber “è intollerabile”. Ma il peggio lo riversa sulla premier.
Lilli Gruber fuori controllo contro il premier Meloni ed Giambruno
Parole gravissime quelle della conduttrice di “Otto e mezzo”: “Il problema è che da Giorgia Meloni, in conferenza stampa, non è arrivata nessuna parola di empatia nei confronti delle vittime, ubriache o non ubriache che siano”. Va a ruota libera distillando il suo furore. “Possiamo pensare che un ragazzo o un uomo possa abusare di una ragazza che, siccome è ubriaca, è meno vittima e lui meno stupratore? È un orrore. Se chi ci governa non denuncia questo orrore, significa che viviamo in una società fallita“. Non sappiamo dove sia stata Lilli Gruber in questi mesi, ma le sfugge che la premier ha fatto tempestivamente tutto quello che i precedenti governi avevano derubricato. Non si interroga, poi, a proposito di violenze alle donne, come mai il Pd si sia astenuto sulle modifiche del Codice rosso, ad esempio. Abbiamo come l’impressione che a sinistra abbiano più a cuore attaccare Giambruno per arrivare alla Meloni che fare dei dei ragionamenti concreti sui femminicidi e le violenze.
Lilli Gruber oltre ogni limite: “Da Meloni assenza di empatie per le vittime”
Ma a Gruber non basta, col microfono in mano continua a sparare a zero: non le va giù la richiesta del presidente del Consiglio che, in conferenza stampa , ha fatto notare che sarebbe meglio parlare dei veri problemi degli italiani che del suo compagno. La Gruber invece è indispettita: “Ha chiesto ai giornalisti di non farle più domande sul compagno. Ma questo, cara presidente del Consiglio, in una democrazia è impossibile che accada”. Si scalda come se fosse stata morsa da una tarantola. “Ho trovato grave la risposta di Meloni sul compagno Andrea Giambruno: parole pericolose per chi ricopre un incarico istituzionale così alto. Non penso che siano le donne a mettere gli stupratori in condizione di stuprare”. Nessuno ha mai detto questo, ma la deformazione dei fatti e delle parole è il pane quotidiano in certi contesti. E infatti si spinge bene oltre.
“In Rai barboncini d’accompagnamento del potere”
E’ evidente che non possa soffrire Giorgia Meloni. E infatti il suo discorso tracima da Giambruno alla Rai. Come una Sibilla cumana, prevede già che la prossima stagione della politica in tv “sarà un delirio”. Perché? “Vedo proliferare programmi, talk show, di tutto di più- si lamenta-. Come facciamo con tutti i governi, compreso quello Meloni, cercheremo di essere i cani da guardia e non i barboncini d’accompagnamento del potere. Pazienza se il signor o la signora premier mal tollera le domande”. Insomma, il suo intervento alla festa del Fatto è stato un vero e proprio assalto alla Meloni. Chissà se quando al potere c’era la sinistra avrebbe mai dato del cagnolino a qualcuno? A quel punto Gruber prende di mira l’amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio, seduto nelle prime file: “Saluto Roberto Sergio. Sono sicura che regalerà agli italiani che pagano il canone trasmissioni di giornalismo e approfondimento meravigliose- dice ironicamente- . Purtroppo la Rai è irriformabile, lo dico con grande rammarico. Gli appetiti dei partiti e dei politici sono insaziabili”. Ma guarda, Lilli Gruber che cade dal pero e scopre solo oggi il ruolo della politica nel servizio pubblico…