I giudici contro il decreto del governo: liberi 4 migranti a tempo record. Il Viminale farà ricorso

30 Set 2023 15:51 - di Adriana De Conto
Migranti liberi Viminale

A pochi giorni dall’apertura della nuova struttura di Pozzallo, il primo migrante è già fuori. E’ stato accolto il ricorso di un tunisino contro le norme previste dal governo. Il tribunale di Catania ha accolto il ricorso di un immigrato, sbarcato a Lampedusa un paio di settimane fa e poi trasferito a Pozzallo; giudicando il decreto “illegittimo in più parti”. Dito puntato soprattutto contro la nuova procedura di trattenimento e la garanzia economica come alternativa alla detenzione.  Il tunisino ora liberato era sbarcato a metà settembre a Lampedusa e poi portato nel nuovo centro di Pozzallo. La notizia rimbalzata Da Repubblica ha provocato sdegno in Fratelli d’Italia.  E, aquanto si apprende, il ministero dell’Interno impugnerà il provvedimento del Tribunale di Catania: la fondatezza dei richiami giuridici contenuti nel provvedimento sarà quindi sottoposta al vaglio di altro giudice.

Foti: “Più sdegno che sorpresa dal Tribunale di Catania”

La decisione del Tribunale di Catania, a quanto si apprende, sarebbe di venerdì 29 settembre. Nella Sezione Specializzata si sono tenute le prime udienze di convalida di richiedenti asilo trattenuti nel nuovo ‘Centro per il Trattenimento dei Richiedenti Asilo’ di Pozzallo. “Muove più sdegno che sorpresa la notizia dell’avvenuto annullamento del trattenimento del primo immigrato dal centro di Pozzallo”. Ad intervenire, appena si diffonde la notizia è il capogruppo di Fratelli d’Itaslia alla camera, Tommaso Foti. “Dopo il fermo disposto dal questore di Ragusa, infatti, secondo quanto riportato dai media, la decisione non risulterebbe confermata dal giudice adito, secondo il quale il decreto del Governo -che dispone il trattenimento dei richiedenti asilo che provengono dai cosiddetti Paesi sicuri in attesa dell’esito della procedura di frontiera accelerata, con relativa cauzione di 5 mila euro per rimanere in libertà- sarebbe illegittimo e in contrasto con la superiore normativa europea”.

Già liberi 4 migranti, FdI: “Decisioni del tutto irragionevoli”

“Al riguardo, occorre rilevare che, trattandosi di normativa promanante da un decreto legge, al giudice -ricorda l’esponente di Fdi- compete di rispettare il dettato costituzionale, segnatamente l’articolo 101. Non solo: proprio il Consiglio dei ministri si era mosso nella linea espressa dal presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Che aveva ribadito ‘decidiamo noi chi entra in Europa, non lo decidono i trafficanti di esseri umani'”. Pertanto, “non ci si può esimere dal notare -conclude Foti- come a fronte delle decisioni del Governo Meloni di regolare un fenomeno di portata europea quale quello dell’immigrazione, si contrappongano decisioni del tutto irragionevoli in punto di diritto”.

Kelany: “Si piega il diritto all’ideologia”

Ma non si tratta di un caso isolato, almeno altri 3 casi simili in queste ore stanno facendo discutere. Tali pronunciamenti ottengono sempre lo stesso effetto: quello di aprire una frattura con le  norme del governo, che sta facendo di tutto per disciplinare un’emergenza epocale: la sponda con l’Europa e con Ursula von der Leyen; la sponda con Macron, gli accordi con i Paesi di partenza. Per cui “Non convalidando il trattenimento dei quattro tunisini soggetti alle nuove procedure accelerate di frontiera disposte dal governo, il tribunale di Catania ha assunto delle decisioni politiche e ideologiche”. A dichiararlo è stata la deputata Sara Kelany, responsabile del dipartimento immigrazione. “Le sentenze -aggiunge- sconfessano non solo e non tanto il decreto del Governo, ma la normativa europea su cui il decreto poggia. E che consente l’attivazione di queste procedure secondo i criteri che sono stati pedissequamente rispettati dalla normativa italiana. Purtroppo -rileva l’esponente di FdI- come già accaduto in passato, mentre il Governo lavora per fermare l’immigrazione illegale di massa e la tratta di esseri umani; una parte della magistratura ideologizzata fa di tutto per ostacolarlo”.

Il Viminale impugnerà il provvedimento del Tribunale di Catania

Il Viminale, come detto, a breve giro di posta fa sapere che impugnerà il provvedimento del Tribunale di Catania. Che, a soli cinque giorni dell’inaugurazione del nuovo centro di Modica-Pozzallo, ha accolto immediatamente il ricorso presentato dai legali di quattro profughi ospiti del centro. La procedura accelerata di frontiera, si osserva dal Viminale, è uno degli aspetti che, già contenuto nella direttiva europea 2013/33/Ue, trova oggi l’unanime consenso dei Paesi europei nell’ambito del costruendo nuovo Patto per le migrazioni e l’asilo; e che il Governo italiano ha disciplinato nel decreto Cutro. Peraltro, relativamente a due dei provvedimenti di non convalida del trattenimento, si tratta di due cittadini tunisini destinatari di provvedimenti di espulsioni già eseguiti (ciò nonostante rientrati nel territorio italiano) che nel corso dell’udienza per la convalida hanno invocato in un caso la protezione per la necessità di “fuggire perché perseguitato per caratteristiche fisiche che i cercatori d’oro del suo Paese, secondo credenze locali, ritengono favorevoli delle loro attività (particolari linee della mano)”,;nell’altro “per dissidi con i familiari della sua ragazza i quali volevano ucciderlo ritenendolo responsabile del decesso di quest’ultima”.

 

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