I tedeschi cercano di fare i furbi con 4 navi Ong, si arena il negoziato sull’immigrazione

29 Set 2023 10:27 - di Redazione

Una grave scorrettezza del governo tedesco sulle navi Ong impegnate nel salvataggio di immigrati in mare, il tentativo di fare i furbi alle spalle dell’Italia, ha fatto ieri arenare i negoziati sull’immigrazione in corso a Bruxelles, sul testo del regolamento sulla gestione delle crisi migratorie.

Mentre era in corso la complessa trattativa e sul tavolo del negoziato c’era l’ultimo atto legislativo del cosiddetto “patto sulle migrazioni e l’asilo”, cioè la riforma delle regole europee su migrazioni e rifugiati – il regolamento che, per la prima volta, riconosce e rende concreto l’obbligo di solidarietà cui sono tenuti gli Stati membri nei confronti dei paesi di primo arrivo dei clandestini – si è scoperto che quattro navi Ong battenti bandiere tedesche stavano puntando la prua sull’Italia.

“Mentre eravamo impegnati in questa non facile opera di mediazione – riferiscono fonti di governo all’Adnkronos – abbiamo ricevuto la notizia che ben sette navi Ong erano nel Mediterraneo centrale, e tra queste quattro navi battenti bandiera tedesca erano dirette in direzione di porti italiani”.

A quel punto il telefono tra Bruxelles e Roma è diventato rovente. “L’Italia ha fatto notare, a tutti i livelli, questa circostanza inaccettabile – rimarcano le stesse fonti impegnate sul dossier. – Abbiamo così proposto un altro emendamento che dice che i migranti trasportati su navi Ong devono automaticamente essere accolti dal paese di bandiera della nave. Cioè se la Germania è solidale con il lavoro delle Ong va benissimo, purché accolga anche i migranti trasportati”.

Il negoziato ora resta in stand by: la riunione è stata rinviata. Il regolamento in questione – che tornerà oggi sul tavolo dell’Euro Med9 di Malta – era stato discusso già a luglio. E l’approvazione era stata bloccata da un gruppo di paesi, tra cui proprio la Germania.

Nei giorni scorsi il Parlamento europeo aveva deciso di bloccare temporaneamente la discussione su altri due regolamenti del patto migratorio, proprio per fare pressione sulla Germania e sugli altri paesi membri che stavano bloccando il negoziato.

All’improvviso l’altro ieri sera i partiti della coalizione al governo in Germania sembravano aver trovato un accordo per sbloccare il regolamento, un accordo che sarebbe arrivato sul tavolo di Bruxelles sotto forma di emendamenti.

Ieri mattina la presidenza spagnola aveva fatto circolare il testo degli emendamenti. E, poi, “con una procedura assolutamente inusuale – riferiscono le stesse fonti – ha fatto sapere che i ministri dell’Interno, che erano riuniti per il Consiglio giustizia e affari interni, avrebbero dovuto dare luce verde sul piano politico al nuovo testo prima della fine della giornata. Nonostante il regolamento fosse stato bloccato, non dall’Italia e non certo da qualche giorno ma da due mesi”.

Ma gli emendamenti proposti dai tedeschi hanno trovato il muro dell’Italia.

In particolare, all’articolo 1 del regolamento Berlino vorrebbe vedere inserito un paragrafo nel quale in qualche modo si legittima l’attività degli attori non statali – incluse, dunque, le Ong – senza disciplinare il relativo modus operandi, che finisce per gravare sulle Nazioni di primo approdo, tra queste l’Italia.

“Si tratta di quegli stessi enti a favore dei quali la Germania nei giorni scorsi ha stanziato fondi dal bilancio federale affinché effettuino attività di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo centrale, a ridosso delle acque territoriali libiche o tunisine e trasportino poi sempre e solo in Italia i migranti raccolti”, viene rimarcato.

Per cercare una soluzione che consentisse di andare avanti con uno strumento, il patto migrazioni – che per quanto non risolutivo per l’Italia rappresenta comunque un miglioramento della situazione attuale – Roma ha chiesto di avere più tempo per poter analizzare con attenzione le possibili soluzioni.

Sul tavolo però, a quel punto, è piombata la notizia delle 4 navi di ong tedesche dirette verso porti italiani. Da qui la levata di scudi del governo. Che ha fatto arenare il negoziato.

“La notizia di sette navi di Ong, alcune battenti bandiera tedesca, altre no, che vanno verso Lampedusa conferma la nostra preoccupazione e la nostra analisi, è quello che ho detto oggi al ministro Baerbock”, ha detto ieri, in tarda serata, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a Berlino.

“Mi pare veramente strano, preoccupante. Nel giorno in cui si fa una proposta si fanno arrivare tutte queste navi. E’ una coincidenza? – si chiede Tajani. – Cosa c’è dietro? C’è un interesse elettorale? Di altro tipo? Non può essere, è una cosa che non funziona. Qualcuno forse vuole impedire che ci sia un accordo? C’è veramente molto stupore”.

“Non si possono finanziare navi Ong che vanno a prendere migranti e poi li portano in Italia – conclude il ministro degli Esteri. – Questo è quello che accade e sta dimostrando che c’è qualcosa che non funziona. Se si vuole fare veramente questo percorso allora i migranti che vengono raccolti da una nave Ong portano i migranti nel paese di cui battono bandiera. Questa è l’unica soluzione possibile”.

Commenti

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  • Enzo Giovanola 30 Settembre 2023

    Navi ong Tedesche è cosi difficile di vietare che entrino nel nostro mare ?
    Leggi internazionali : ma questi geni non hanno ancora capito che non si tratta di salvataggio ma di invasione storica.

  • giulio 30 Settembre 2023

    FORZA MELONI FORZA ITALIA; portare i migranti nelle nazioni di bandiera.

    trainare le navi ong fuori territorio Italiano e bloccarle con catene di sabotaggio.

  • luigi 29 Settembre 2023

    Non consentire a queste navi ONG l’ingresso nei porti Italiani. Destinazione Germania, Francia o Spagna. Senza se e senza ma, a costo di aprire una crisi diplomatica.

  • Vittorio Martemucci 29 Settembre 2023

    se l’ Associazione di Sant’Egidio riceve sovvenzioni da Enti o Paesi Stranieri,E’ materia per la GdF verificare se in BILANCIO o meno,altrimenti e’ Falso in Bilancio ed Evasione Fiscale ,Quindi REATI da perseguire.

  • Raul Formenti 29 Settembre 2023

    Il molle Tajani cambi registro. Si scortino le navi Ong tedesche fino alle acque territoriali o ai porti germanici mediante la nostra Marina Militare.
    Ad atto ostile si risponda con atto ostile.
    Il governo – se veramente vuol essere definito a ragione patriota – impari una buona volta a difendere l’Italia, trattata sempre come il pitale d’Europa.

  • Giacomo Russo 29 Settembre 2023

    È ovvio, bandiera tedesca ergo in Germania. Ma se lo fanno solo per umanità perché non li vogliono?

  • pietro 29 Settembre 2023

    Questa è più che una vergogna, questa è prepotenza nazitedesca nei confronti dell’Italia,
    questi con tanto di strafottenza mandano le Ong da loro finanziate, raccogliere immigrati irregolari in giro per i mari per portarli inItalia , a sfregio del disagio che l’Italia vive quotidianamente e come se ci fosse uno sull’orlo del pozzo che rischia di affondare e invece di dargli una mano per tirarlo fuori gli dai un pugno in testa per farlo sprofondare!!
    Basta , adesso si sono superati veramente tutti i limiti di tolleranza, il Governo deve assolutissimamente intervenire su queste navi e spedirle ai loro paesi di origine!!

  • Lappola 29 Settembre 2023

    LA RISPOSTA ? M I – M I – M I – Mitra, mine, missili Tanto ci arriveremo.

  • Ezio 29 Settembre 2023

    La Germania dell’est è ancora viva e vegeta nel Bundestag, nel parlamento europeo, nei Verdi e nella chiese luterana che ha sempre odiato l,’Italia in quanto sede papale e mai riconoscendola come stato e qui da noi ha trovato terreno fertile nell’ignoranza che contraddistingue da sempre il popolo di sx