Italian conservatism, Roccella: oggi l’utopia progressista mira a modificare la natura umana

30 Set 2023 13:50 - di Redazione

Nella seconda giornata dei lavori del convegno “Italian conservatism, il futuro dell’Europa” – organizzato da Nazione Futura e dalla Fondazione Tatarella – ha preso la parola anche il ministro della Famiglia e delle Pari opportunità Eugenia Roccella. Che ha preferito, anziché elencare i provvedimenti già presi dal governo in favore delle famiglie e della natalità, concentrarsi sulle differenze di visione tra progressisti e conservatori.

Roccella è partita dalle polemiche sullo spot Esselunga: “C’era la Nadef ma la rassegna stampa su quello spot era di duecento pagine – ha detto – perché ormai anche ciò che è ovvio diventa un caso. Per lo spot l’ovvio è il disagio con cui un bambino vive la separazione dei genitori, una semplice verità di vita che tutti noi abbiamo vissuto e che invece è diventata un caso nazionale. Del resto anche io, per avere detto che per fare un figlio servono un uomo e una donna, sono diventata un caso secondo Repubblica. Eppure – ha aggiunto Roccella – anche nella procreazione assistita servono un uomo e una donna. Da lì non si scappa”.

Allora che cosa differenzia davvero i conservatori rispetto al fronte progressista? “Noi abbiamo fiducia e simpatia verso gli esseri umani – è stata la risposta di Roccella – non pensiamo che bisogna raddrizzare il legno storto dell’umanità. Semmai è importante cambiare le condizioni di vita in modo che ciascuno possa ricercare la sua felicità. I conservatori dunque – ha continuato – non hanno l’afflato utopico che ha caratterizzato il Novecento, quando le utopie sono diventate distopie”.

“Dall’altra parte non c’è invece la volontà di accettare l’uomo per quello che è – ha concluso Roccella – infatti oggi l’utopia non riguarda più il sociale ma il corpo sessuato. Vogliono cambiare la natura dell’uomo e non arretrano dinanzi al nuovo mercato del corpo, all’utero in affitto”.

 

 

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