La catena di ristoranti “La mafia si siede a tavola” lede la cultura mediterranea: l’Italia protesta con la Spagna

4 Set 2023 16:42 - di Redazione

Davanti al Tribunale spagnolo l’Italia aveva già vinto e aveva anche ottenuto che la catena spagnola di ristoranti in franchising La Mafia se sienta a la mesa (in italiano, La Mafia si siede a tavola) non potesse più utilizzare il suo marchio contenente la parola “Mafia” ma ora il problema si pone nuovamente perché il brand Cosa nostra style torna alla carica e si offre come sponsor del Casademont Zaragoza, il team della principale società di pallacanestro maschile di Saragozza, in Aragona.

E così l’ambasciatore italiano a Madrid, Giuseppe Buccino Grimaldi, scrive una lettera al presidente della Casademont Zaragoza, nella quale si dice “turbato” per la notizia della collaborazione tra “un’importante squadra di basket spagnolo e la catena di ristorazione ‘La mafia se sienta a la mesa’ (La mafia si siede a tavola)”.

Nella lettera inviata a Reynaldo Benito, l’ambasciatore mette per iscritto una serie di riflessioni, citando anche una sentenza emessa dal Tribunale dell’Unione Europea, “che ovviamente condivido e che riflette anche l’opinione di molti italiani che vivono e lavorano in Spagna”.

“In primo luogo, la mafia è un fenomeno criminale. Alla sua lotta sono dedicati numerosi sforzi e ingenti risorse, non solo da parte del Governo italiano, ma anche a livello dell’Unione Europea – sottolinea Buccino – essendo la criminalità organizzata una grave minaccia per la sicurezza, l’economia legale e la convivenza”.

“La mafia è un fenomeno criminale e associarla a concetti di convivialità e relax contribuisce a banalizzare le attività illegali e i misfatti commessi da questa organizzazione, che sono con i valori fondamentali dell’Ue, come il rispetto della dignità umana e della libertà”, prosegue il diplomatico italiano.

Tra l’altro, secondo Buccino, “l’immagine della mafia seduta a tavola è anche lesiva della cultura della dieta mediterranea, condivisa da Spagna e Italia, che fa del pasto un importante momento di scambio sociale e di crescita personale. Senza dimenticare che l’Euipo (l’Ufficio dell’Ue per la proprietà intellettuale), con sede ad Alicante, e la Corte di Giustizia dell’Ue hanno definito il marchio ‘La mafia se sienta a la mesa’ contrario all’ordine pubblico e offensivo, non solo per le vittime di questa organizzazione criminale e le loro famiglie, ma anche per qualsiasi persona che, nel territorio dell’Unione, incontri questo marchio e possieda soglie medie di sensibilità e tolleranza”.

“Questo marchio e la sua associazione con lo sport, come se fosse qualcosa di normale, sono quindi qualcosa che non passa inosservato e che provoca in qualsiasi italiano una sensazione di disagio, anche se si trova in un Paese amato e vicino come la Spagna, e che colpisce molte più persone indipendentemente dalla loro nazionalità”, conclude l’ambasciatore.

 

 

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