La faccia tosta di Sala, che si lamenta dei migranti dopo averli protetti: anatomia di un disastro

15 Set 2023 13:44 - di Giulio Fioretti
Sala

Sala docet. Il sindaco di Milano, la città più violenta e insicura d’Italia, non ha nemmeno il candore del sindaco del rione sanità, l’opera di Eduardo dedicata a Campoluongo, “un uomo che non faceva camorra ma che metteva pace tra i contendenti”. Beppe Sala non fa, invece, niente. Anzi, una cosa oggi l’ha fatta: ha criticato duramente il governo sul tema dei migranti(!) dopo avere loro consegnato interamente Milano, senza occuparsi minimamente della questione sicurezza.

Le sconcertanti parole di Sala

“Dal mio punto di vista, la prima dimostrazione plastica” dell’attuale situazione che riguarda l’emergenza migranti è che le promesse elettorali non contano più nulla, inviterò sempre i cittadini elettori a misurare le persone sulla base delle loro capacità manifestate e non sulle promesse”. Parole del sindaco di Milano Giuseppe Sala a margine della presentazione della stagione concertistica della Filarmonica della Scala. “Io penso che non ci sia una regia europea, è un problema che c’è sempre stato ed è destinato a rimanere. Il disagio nelle città è altissimo, Milano ce l’ha, ma anche i piccoli centri. Poi tutti i sindaci, sottolineano il tema dei minori non accompagnati: la legge parla chiarissimo, la responsabilità della gestione è dello Stato, i comuni possono solo temporaneamente sostituirsi e in ogni caso senza sopportare i costi”.

Milano completamente assente sulla sicurezza

Ci vuole una bella faccia tosta a parlare di sicurezza dopo avere promesso gli investimenti sulla videosorveglianza mai realizzati. Sala è il sindaco dell’immobilismo radical chic: non una parola sui tanti immigrati violenti che hanno provocato destabilizzazioni nella sua città, non un intervento concreto per aiutare le forze di polizia che più volte hanno lamentato come la città non abbia un adeguato progetto di videosorveglianza.

Sala si ricorda della gerarchia delle leggi quando gli conviene

Il sindaco di Milano oggi ha detto che l’accompagnamento dei minori, “è compito dello Stato per legge”. Peccato che la stessa questione, la gerarchia delle leggi, non venga rispettata quando si tratta di trascrivere all’anagrafe i figli nati da coppie gay ricevendo i rimbrotti della prefettura e della magistratura. Il doppio binario è ormai una moda in casa Pd.

Milano sprofonda

Milano sprofonda sempre di più grazie all’inconsistenza di chi l’amministra. Sono lontani i tempi gloriosi della sindacatura Albertini, che rilanciò prepotentemente la città, e di quella Moratti, che fu decisiva per l’assegnazione dell’Expo. Oggi si naviga a vista con un primo cittadino che dimostra quotidianamente di essere fuori da ogni connessione con la città vera. Un Cerbero, Dio dei lussuriosi, non servirà a rivitalizzare la vecchia capitale economica italiana.

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