Lagarde alza i tassi Bce ai massimi storici: “Possibili ulteriori aumenti”. Urso: “Così non aiuta la ripresa”
La Bce ha alzato i tassi dello 0,25% portandoli ai massimi storici. Christine Lagarde non ferma la sua politica antinflazionistica che rischia, però, di impoverire ulteriormente l’Europa e che scatena l’ira di consumatori e imprese. Una decisione destinata ad alimentare polemiche.
La Bce porta i tassi al 4,5%
Con la decisione di Lagarde il costo del denaro per le banche dall’ente centrale passa al 4,5% il che si tradurrà in un aumento almeno doppio per gli utenti: lo 0,25 significa 0,50 per i consumatori con un riverbero soprattutto per quanti hanno un mutuo a tasso variabile che, a causa della politica adottata dal governatore della Banca centrale, hanno visto in molti casi raddoppiata la rata mensile.
Decisione presa a maggioranza ma Lagarde non si ferma
Il nuovo aumento dei tassi è stato votato dal Consiglio direttivo della Bce con “una solida maggioranza”, sebbene alcuni governatori “avrebbero preferito una pausa”. Lo ha detto la presidente della Bce, Christine Lagarde, in conferenza stampa. “Avevamo molti dati e molte analisi preparati dal nostro staff. Abbiamo studiato attentamente tutti questi dati. Siamo giunti alla conclusione che condividevamo le analisi condotte dallo staff, sebbene alcuni dei membri del Consiglio non ne abbiano tratto le stesse conclusioni. Alcuni avrebbero preferito una pausa e rimandare le decisioni sulla base di nuovi dati e nuove analisi. Tuttavia una solida maggioranza si è detta favorevole alla decisione. Non siamo soliti dare numeri precisi su favorevoli e contrari, ma si è trattato di una solida maggioranza”. Lagarde non esclude altri rialzi e confida( anzi prevede) che l’inflazione possa scendere sin dai primi mesi del 2024.
Urso:” Rischio contagio recessione dalla Germania”
“Questa nuova decisione, presa peraltro credo a maggioranza quindi contrastata, non credo possa aiutare la ripresa economica dell’Europa, che è il problema principale che noi abbiamo anche perché le altre economie collegate a noi hanno”. Lo ha affermato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, di Fratelli d’Italia, commentando il nuovo rialzo dei tassi della Bce. “Ben sapete – ha aggiunto Urso – il valore che ha l’economia tedesca all’interno dell’economia europea. La Germania è già ampiamente in recessione e con essa altri Paesi legati al sistema tedesco come l’Olanda, e questa decisione della Bce purtroppo non aiuta”, le parole del ministro.
Le reazioni: “Un salasso per famiglie e imprese”
Arrivando le prime reazione alla decisione del rialzo dei tassi d’interesse . “Una stangata per chi ha un mutuo a tasso variabile e per le famiglie e le imprese che devono chiedere un prestito. Considerando l’ultimo Taeg comunicato da Bankitalia, 4,58 per cento, l’importo e la durata media di un mutuo, un rialzo dei tassi di 25 punti percentuali corrisponde, nel caso di un pieno trasferimento sull’Euribor, ad un aumento della rata, per chi sottoscrive ora un mutuo a tasso variabile, pari a 20 euro al mese” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Una mazzata annua pari in media a 240 euro. Un rincaro che, considerato che in Italia i piani di ammortamento sono alla francese, vale per chi ha sottoscritto da poco il contratto e ha ancora una quota di interessi molto alta, ma che diminuisce man mano che il mutuo si avvicina alla sua scadenza e si paga quasi soltanto la quota capitale” conclude Dona.