L’economia frena in Europa: abbassata la stima del Pil per l’Italia. Via libera alla terza rata del Pnrr

11 Set 2023 12:41 - di Sara De Vico

Economia in calo in tutta Europa. La Commissione Ue ha preso atto del rallentamento economico degli ultimi mesi, rivedendo al ribasso le sue previsioni di crescita per il 2023 e il 2024. Pessima la situazione in Germania dove Bruxelles si aspetta quest’anno una contrazione dell’economia. L’inflazione è in calo, ma solo graduale.

Pil, la Ue riduce le stime sulla crescita

La Commissione europea riduce le stime sulla crescita del Pil. Nell’eurozona è attesa a +0,8% nel 2023 (da +1,1% atteso delle previsioni di primavera) e +1,3% nel 2024 (da +1,6%). In Italia è atteso nel 2023 in crescita dello 0,9% (da +1,2%) e +0,8% nel 2024 (da +1,1%). Lo annuncia l’esecutivo comunitario parlando di “slancio ridotto” della crescita nella prima metà dell’anno.
L’inflazione è attesa nel 2023 al 5,6% nell’eurozona (da 5,8%) e al 2,9% nel 2024 (da 2,8%). In Italia al 5,9% e al 2,9% quest’anno e il prossimo. 

Rallentamento nell’estate e nei prossimi mesi

“Gli ultimi indicatori – spiega l’esecutivo comunitario – segnalano un rallentamento dell’attività economica nell’estate e nei mesi a venire. Con una continua debolezza nell’industria e un affievolimento dello slancio nel settore dei servizi, nonostante una brillante stagione turistica in molte regioni d’Europa”. La frenata dell’economia globale, in particolare in Cina, sta pesando sul commercio internazionale e avendo un impatto sulla congiuntura europea.

Il caso tedesco, recessione dello 0,4%

Il caso tedesco è quello più eclatante. In Germania, la Commissione Ue  prevede una recessione nel 2023 a livello annuo dello 0,4% (le stime di maggio prevedevano una espansione dello 0,2%). La competitività dell’economia tedesca è minata soprattutto dagli alti prezzi energetici che hanno pesato sia sull’industria che su molti servizi. Una ripresa è attesa a cavallo con l’anno prossimo.

Sul fronte italiano, la revisione delle stime di crescita si traduce in un taglio di 0,3 punti percentuali. Dall’1,2 allo 0,9% nel 2023, e dall’1,1 allo 0,8% nel 2024. La fine dei “temporanei e straordinari incentivi” in campo edile stanno contribuendo al calo della domanda interna, spiega la Commissione europea.   Sempre sul fronte italiano, la Commissione europea fa notare nel suo rapporto trimestrale  he l’aumento dei prezzi al consumo si travaserà solo parzialmente e comunque con ritardo nel costo del lavoro. Ciò è dovuto alla lunga durata degli accordi salariali così come al fatto che gli stipendi contrattualizzati sono indicizzati a un indice nazionale di inflazione che esclude il prezzo dell’energia importata.

Arriva il benestare alla terza rata del Pnr

Atteso per oggi il via libera dei paesi membri dell’Unione europea all’esborso della terza rata di aiuti comunitari legati al Pnrr (18,5 miliardi di euro). Nella loro opinione, come anticipa Il Sole/24 Ore, i funzionari prendono atto dei progressi nell’adozione delle misure concordate con Bruxelles, e accettano di ridurre da 55 a 54 gli impegni previsti in origine dalla terza rata di aiuti. L’erogazione delle risorse dovrebbe arrivare già ai primi di ottobre. Il 14 settembre ci sarà invece uno step importante per la quarta rata: il Consiglio dovrà approvare la proposta di decisione esecutiva che accoglie formalmente la modifica degli obiettivi. Già dal giorno successivo l’Italia potrà inoltrare la richiesta di pagamento.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *