L’intelligenza artificiale all’attenzione del Papa: sarà il tema della Giornata delle comunicazioni sociali
Ci saranno l’intelligenza artificiale e “il suo utilizzo responsabile per non disumanizzare l’uomo” al centro della 58esima Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali, che si celebrerà il prossimo anno. L’argomento è stato scelto dal Papa alla luce delle sfide che il nuovo strumento pone all’umanità. Il 2024 si conferma dunque un anno cruciale per le riflessioni sul tema, che è stato annunciato anche da Giorgia Meloni come centrale per la presidenza italiana del G7: il premier ne ha parlato sia durante l’intervento al G20 di New Delhi e sia durante il discorso all’assemblea generale dell’Onu di una settimana fa.
Il Papa sceglie l’intelligenza artificiale come tema della Giornata delle comunicazioni sociali
La Giornata delle Comunicazioni sociali, come reso noto dalla Sala Stampa vaticana, sarà intitolata in particola a “Intelligenza artificiale e sapienza del cuore: per una comunicazione pienamente umana”. “L’evoluzione dei sistemi di intelligenza artificiale rende sempre più naturale comunicare attraverso e con le macchine, in modo che è diventato sempre più difficile distinguere il calcolo dal pensiero, il linguaggio prodotto da una macchina da quello generato dagli esseri umani”, si legge nella nota del Vaticano, che prosegue sottolineando che “come tutte le rivoluzioni anche questa basata sull’intelligenza artificiale, pone nuove sfide affinché le macchine non contribuiscano a diffondere un sistema di disinformazione a larga scala e non aumentino anche la solitudine di chi già è solo, privandoci di quel calore che solo la comunicazione tra persone può dare”.
“La comunicazione sia orientata a una vita più piena della persona umana”
“È importante – sottolinea ancora la Santa Sede – guidare l’intelligenza artificiale e gli algoritmi, perché vi sia in ognuno una consapevolezza responsabile nell’uso e nello sviluppo di queste forme differenti di comunicazione che si vanno ad affiancare a quelle dei social media e di Internet. È necessario che la comunicazione sia orientata a una vita più piena della persona umana”.