L’Istat: “Cala l’inflazione ad agosto”. L’Italia regge bene nonostante la signora Lagarde

15 Set 2023 11:28 - di Mario Campanella
Istat

L’inflazione cala in Italia. A certificarlo è l’Istat nel rapporto sul mese di agosto che testimonia come l’incidenza dei prezzi dei beni sulle risorse diminuisca. Un risultato positivo, che arriva il giorno dopo l’ennesima decisione( la decima consecutiva) di Christine Lagarde di aumentare i tassi di interessi della Bce.

I dati e l’inflazione che rallenta

Ad agosto 2023, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registri un aumento dello 0,3% su base mensile e del 5,4% su base annua, da +5,9% nel mese precedente (la stima preliminare era +5,5%).La decelerazione del tasso di inflazione si deve prevalentemente ai prezzi degli Energetici non regolamentati (da +7,0% a +5,7%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +6,6% a +5,8%), degli Alimentari non lavorati (da +10,4% a +9,2%), dei Servizi relativi ai trasporti (da +2,4% a +1,2%), dei Beni durevoli (da +5,4% a +4,6%) e, in misura minore, degli Alimentari lavorati (da +10,5% a +10,0%). Tali effetti sono stati solo in parte compensati dalla moderata accelerazione dei prezzi dei Servizi relativi all’abitazione (da +3,6% a +3,9%) e dall’attenuarsi della flessione degli Energetici regolamentati (da -30,3% a -29,6%).

Diminuiscono anche i prezzi dei prodotti alimentari

I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona registrano un ulteriore rallentamento in termini tendenziali (da +10,2% a +9,4%), mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto subiscono un’accelerazione (da +5,5% a +6,9%).

La mossa di Urso può determinare un’ulteriore frenata

L’accordo raggiunto tra il ministro Adolfo Urso e la Grande distribuzione per il contenimento dei prezzi e il paniere calmierato può determinare un’ulteriore frenata dell’inflazione che l’Istat conferma in calo ma tutto ciò può essere vanificato dalla politica della Lagarde, che già comporterà un aumento di spesa mensile media di 30 euro per quanti hanno contratto un mutuo a tasso variabile.

Gli errori della Lagarde

La presidenza francese della Bce è caratterizzata da un indirizzo politico che vede nell’inflazione, grande problema europeo, il nemico principale ma le misure adottate sembrano le peggiori perché partono da un presupposto sbagliato. L’inflazione europea è stata causata in netta prevalenza dall’aumento dei costi dell’energia dovuti al conflitto in Ucraina e non da un’alterazione del principio smithiano di domanda e offerta. Se Lagarde, come ha minacciato, continuerà ad alzare i tassi potremmo avere un effetto dirompente.

La stagflazione e la miopia Bce

Il risultato dei continui rialzi dei tassi da parte della Bce è l’impoverimento dell’economia europea con il rischio concreto di arrivare alla stagflazione, cioè la contemporanea presenza di inflazione e crescita economica zero del Pil. L’Istat ci conforta su quanto sta avvenendo in Italia. Il governo Meloni riesce a frenare anche l’inflazione ma non può oggi impedire alla Bce di assumere decisioni che sono destinate a penalizzare l’economia. Senza un’Europa diversa tutti gli sforzi saranno vani.

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