L’ultimo saluto a Giò Giò. Il vescovo: perdona gli adulti di Napoli. La madre domani incontra la premier
Lacrime e commozione ai funerali di Giovan Battista Cutolo, il musicista ucciso a Napoli giovedì scorso a colpi di pistola dopo una banale lite. A colpirlo un minorenne con precedenti.
Il vescovo: perdona la tua città, figlio nostro
”Nessun adulto può sentirsi assolto – ha detto il vescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, nel corso dell’omelia nella chiesa del Gesù gremita di persone – Sono colpevole anche io, accetta la mia richiesta di perdono amico e fratello mio. Forse avrei dovuto non solo appellarmi ma gridare, affinché i proclami si trasformassero in azioni concrete. Perdona la tua città. Perdona, figlio nostro, tutti gli adulti di Napoli che non si rendono conto che tutti i ragazzi sono figli di Napoli e tutti devono prendersene cura”.
Il vescovo: quella mano armata anche dagli adulti
“Questa mano – ha proseguito il vescovo – l’abbiamo armata anche noi. Coi nostri ritardi, con le promesse non mantenute, i proclami, i comunicati, con l’incapacità di non capire i problemi endemici di questa città, perdona i nostri protagonisti, la nostra incapacità di fare rete, di superare l’io per il noi. Ora occorre trasformare i coltelli in luoghi educativi, le pistole in posti di lavoro, i pugni in mani tese, insulti in melodie e arte e vita. Se qualcuno un tempo ha detto fuggite, io vi dico restate e operate una rivoluzione di giustizia e onestà”.
Durante la cerimonia la madre del cornista dell’Orchestra Scarlatti Young di Napoli, Daniela Di Maggio, si è accasciata sulla bara in lacrime abbracciandola. Alla cerimonia hanno partecipato anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano che hanno portato il loro conforto alla donna con un lungo abbraccio.
La mamma di Giò Giò: “Domani andrò dalla Meloni, lei mi è vicina”
Al termine dei funerali la mamma di Giò Giò ha annunciato che domani andrà dalla premier Giorgia Meloni. ”Domani andrò dalla Meloni soprattutto per questo, perché lei mi è molto vicina, le istituzioni sono venute tutte – ha detto – La morte innocente di Giovanbattista deve servire al riscatto dell’umanità, è stato un crimine contro l’umanità uccidere mio figlio”.
La lettera della sorella: Napoli sei tu
La sorella Ludovica ha letto una lettera nella quale ha parlato così del fratello ucciso: “Non ti voglio descrivere perché non l’ho mai fatto, mi sono limitata sempre a dire che eri la persona più sensibile. Eri la mia piccola ombra, il gigante buono. Tu sei un uomo d’onore, il migliore. Napoli sei tu, non Mare Fuori o Gomorra”.