Marion Maréchal a Lampedusa accusa Francia e Ue: “Meloni eredita una politica migratoria folle”
Marion Maréchal, nipote di Marine Le Pen, è arrivata giovedì sull’isola di Lampedusa per «manifestare pubblicamente il mio sostegno all’Italia, abbandonata dal governo francese e dall’Ue davanti a questa emergenza migratoria, e per mostrare ai francesi la gravità della situazione, poiché le persone che oggi sbarcano da voi domani saranno da noi».
Al Corriere della Sera, la nipote di Marine Le Pen nonché moglie dell’europarlamentere di FdI Vincenzo Sofo, spiega che la Francia, «accogliendo platealmente la Ocean Viking nel momento in cui l’Italia cercava giustamente di chiudere i propri porti, si è trasformata in pull factor, cioè incita i migranti a partire». «E la Germania ora si rifiuta di accogliere i migranti dall’Italia ma per anni ha imposto a tutti gli Stati membri dell’area Schengen la sua folle politica migratoria, a partire dai milioni di immigrati accolti nel 2015 senza concertazione e poi sparpagliati nei Paesi vicini».
Marion Maréchal a Lampedusa solidale con la Meloni: “Sta facendo tutto il possibile”
«Credo che Giorgia Meloni stia facendo tutto il possibile di fronte a una crisi migratoria che ha delle caratteristiche inedite – aggiunge Marion Marechal a Lampedusa – Ma l’Italia oggi combatte purtroppo con armi spuntate dalle politiche portate avanti dalla maggioranza a Bruxelles e anche da una parte dalla giurisprudenza italiana che ha già mandato a processo Matteo Salvini per aver voluto chiudere i porti. È ovvio che ciò obbliga Giorgia Meloni a cercare un’altra soluzione che per forza di cose passa da accordi a livello europeo. Ecco perché il prossimo anno dobbiamo tentare di cambiare la maggioranza europea, per permettere a governi come quello italiano di avere le mani libere», conclude.
Marion Maréchal a Lampedusa ribadisce le distanze dalla zia Marine Le Pen
La vicepresidente di Reconquête prende anche politicamente le distanze dalla zia, Marine Le Pen: «Siamo della stessa famiglia ma sappiamo distinguere rapporti personali e politica. Oggi con Reconquête porto avanti un progetto politico che si distingue da quello del ‘Rassemblement National’ su diversi punti, ad esempio considerando prioritaria la difesa della nostra identità, difendendo un programma economico che valorizzi il lavoro rispetto all’assistenzialismo e che metta fine all’oppressione fiscale, lottando contro la propaganda woke e Lgbt. E promuovendo in Francia la necessità di una coalizione delle destre sull’esempio italiano».