Meloni: quella di Caivano è una sfida difficile ma ora lo Stato c’è, basta con i minori armati in giro
In una lunga conferenza stampa che ha seguito il consiglio dei ministri, la premier Giorgia Meloni ha illustrato i provvedimenti decisi per la bonifica di Caivano e per contrastare il dilagare della criminalità minorile. Sulle varie misure hanno parlato anche i ministri competenti. “Lo Stato in passato non ha voluto metterci la faccia – ha detto Meloni – oggi abbiamo licenziato norme importanti per dare il segnale che vogliamo metterci la faccia. Noi a Caivano abbiamo preso impegni precisi in zone in cui lo stato ha scelto di indietreggiare. Ci siamo chiesti se una concentrazione di energie e attenzione costante potesse cambiare la faccia di quel territorio e abbiamo deciso di cominciare da Caivano per dimostrare che se ci si mette buona volontà le cose possono cambiare veramente”.
Caivano, una sfida difficile ma lo Stato ora c’è
Ha quindi spiegato che le norme approvate non avranno un impatto solo su Caivano ma anche su altre zone franche dove lo Stato deve tornare a imporre la sua autorità. Siamo solo all’inizio dunque, è questo il messaggio della premier Meloni che ha ribadito che oltre i 30 milioni già stanziati per la riqualificazione del centro Delphinia di Caivano arriveranno altre risorse. “Abbiamo messo in campo i primi provvedimenti”, stanziando ”30 milioni di euro. Non pensate che il governo ritenga che siano sufficienti”. ”Verranno stanziate tutte le risorse che saranno necessarie per vincere questa sfida”, ha chiarito. Aggiungendo che ha chiesto a tutti i ministri e a tutti i sottosegretari di recarsi a Caivano per aggiungere ciascuno un mattone alla ricostruzione.
“Basta con i ragazzini che a 15 anni vanno in giro con la pistola carica”
Ha poi parlato delle misure contro la criminalità minorile. Una stretta era necessaria. “Oggi se un ragazzo di 15 anni gira armato con una pistola carica non si può arrestarlo. E io francamente penso che questo non sia più affrontabile nell’attuale situazione”. Ma non si è mai posto il tema del carcere per i 12enni. Ma è possibile però ammonire i genitori e prevedere per loro sanzioni per mancata vigilanza del minore così come occorre agire con fermezza contro la dispersione scolastica. “Prima se non mandavi il figlio a scuola rischiavi solo una multa di 30 euro, questo non è ammissibile”.
Sui siti porno a 7 anni? “Sono terrorizzata”
Meloni ha anche detto che come madre è terrorizzata dal dato fornito dal ministro Roccella sul primo accesso ai siti porno a sei o sette anni. Esiste una correlazione, ha spiegato, tra i reati compiuti dai minori e ciò che vedono nella narrazione pornografica del sesso. “Quando il ministro Roccella ha citato l’età in cui si stima oggi il primo accesso ai siti pornografici tra 6 e 7 anni ho visto la faccia di qualche mamma terrorizzata ed è più o meno la faccia che ho fatto io quando ho scoperto questo dato”, ha detto in conferenza stampa.