Migranti, la faccia tosta di Macron e Darmanin, a braccetto col Papa che li esorta all’accoglienza: la beffa

23 Set 2023 13:43 - di Chiara Volpi
Papa Macron

La due giorni di Papa Francesco a Marsiglia per il focus sulla crisi migratoria e umanitaria, e dove ha incontrato vescovi di 30 diversi paesi, amministratori locali e giovani, non poteva che chiudersi con il faccia a faccia con il il padrone di casa: il presidente Macron. Un colloquio, quello tra il Pontefice e il numero uno dell’Eliseo, che chiude gli Incontri del Mediterraneo al Palais du Pharo dove il Santo Padre, arrivato in auto, ha scelto di camminare a piedi, appoggiandosi sotto braccio al presidente, a sua volta accompagnato dalla moglie Brigitte. Ebbene, quell’incedere a braccetto di Bergoglio con il presidente francese, immortalato da reporter e paparazzi impazziti per quell’immagine dal potente valore simbolico, in realtà sottolinea le mille contraddizioni e le infinite giravolte della Francia sulla causa migratoria e la gestione di un’emergenzialità divenuta endemica da tempo.

Migranti, il Papa a Marsiglia a braccetto con Macron dopo parole forti tra monito e appelli

L’agenda è fitta. Nel pomeriggio è in programma la messa allo stadio Velodrome, alla quale sarà presente anche Macron. Quindi il congedo da Marsiglia. Ma non il saluto definitivo al presidente francese che Bergoglio incontrerà di nuovo in aeroporto, subito prima del ritorno a Roma. Rientro previsto intorno alle 20.50. E in mezzo, tra un impegno e l’altro, la ricerca di un’intesa e le sollecitazioni (polemiche) piovute sulla Francia dopo la sentenza della Corte Ue. Un verdetto che ha messo i paletti all’abritrarietà dei respingimenti di migranti fin qui sostenuta e operata da Parigi ai valichi di confine. Un colpo che il Paese d’oltralpe fatica ad incassare, rivelando contraddizioni e incongruenze tra quanto dichiarati e fatto prima del verdetto di Lussemburgo e immediatamente dopo. Una reprimenda, quella delle sentenza dell’organismo europeo, a cui nelle ultime ore si sono aggiunte le parole del Papa su migranti e accoglienza con cui Macron ora dovrà fare i conti.

La faccia tosta di Macron e Darminin che plaudono alle parole del Papa sull’accoglienza

Ma come dimostrano la cronaca e le dichiarazioni ufficiali degli ultimi giorni, tra annunci e presidi, la ricerca di una quadra sul fronte della gestione migratoria al netto dei respingimenti non è impresa facile per Parigi e i membri del governo francese in prima linea forti di un asse franco-tedesco sempre più nell’occhio del ciclone. Non a caso, allora, saltano agli occhi dei media francesi – e non solo ovviamente – gli scatti del Papa a braccetto con Macron. Così come le immagini del ministro dell’Interno francese, Gerald Darmanin, che applaude il Pontefice quando rivolge un appello ad «accogliere, proteggere e integrare» i migranti. Sequenze che stridono con le parole del ministro – e i media di Parigi lo sottolineano prima di tutti – con le dichiarazioni di fuoco rilasciate da Darmanin dei giorni scorsi. Quando, a favore di telecamera, ha tuonato perentorio: «La Francia non accoglierà i migranti che arrivano da Lampedusa».

I media francesi rimarcano quanto le parole del Papa e gli applausi istituzionali stridano con la politica della Francia

Per non parlare delle immagini rubate dall’occhio indiscreto di telecamere e droni che hanno registrato, anche a 24 ore dal verdetto della Corte Ue, pelrustrazioni aeree delle forze dell’anti-terrorismo, pattugliamenti e presidi militari dell’esercito francese, impegnati con l’operazione “Sentinelle” a “vigilare” sui passaggi nei territori di confine da Ventimiglia a Sospel, passando per i controlli sul versante di propria competenza della Val Roya, contro l’eventuale arrivo di migranti attraverso i sentieri che collegano l’Italia alla Francia. Non solo. La vigilanza è stata potenziata anche sui treni: non soltanto quelli della rotta Ventimiglia-Nizza, ma anche sulle linee Ventimiglia-Cuneo e Breil-Nizza. Tutto indirizzato a “dissuadere” i migranti dall’oltrepassare la frontiera francese… Operazioni che vanno nella direzione opposta rispetto agli appelli all’accoglienza ribaditi da Papa Francesco proprio a Marsiglia.

Migranti, il monito del Pontefice da Marsiglia

E allora, tanto per rinfrescare la memoria alla Francia, Bergoglio dal pulpito di Marsiglia ha ribadito a più riprese che «salvare vite in mare è un dovere». ricordando contestualmente che, «quanto all’emergenza, il fenomeno migratorio non è tanto un’urgenza momentanea, sempre buona per far divampare propagande allarmiste, ma un dato di fatto dei nostri tempi, un processo che coinvolge attorno al Mediterraneo tre continenti e che va governato con sapiente lungimiranza: con una responsabilità europea in grado di fronteggiare le obiettive difficoltà».

E quei ringraziamenti preventivi che…

Non solo. Stringendo il campo alla città francese di Marsiglia, Papa Francesco ha ricordato come il porto della città «è da secoli una porta spalancata sul mare, sulla Francia e sull’Europa. Da qui molti sono partiti per trovare lavoro e futuro all’estero. E da qui tanti hanno varcato la porta del continente con bagagli carichi di speranza. Marsiglia ha un grande porto ed è una grande porta, che non può essere chiusa. Vari porti mediterranei, invece, si sono chiusi». Un monito a tinte forti, quello arrivato da Bergoglio, prodromico a una conclusione del discorso che il Pontefice affida a ringraziamenti anticipati che dicono molto. Come gli altrettanto chiari rimandi tra le righe, con cui il Santo Padre ha sottolineato chiaramente che «oggi pure Marsiglia, caratterizzata da un variegato pluralismo religioso, ha davanti a sé un bivio: incontro o scontro». Chiosando poi emblematicamente: «E io ringrazio tutti voi, che vi schierate sulla via dell’incontro. Grazie per il vostro impegno solidale e concreto per la promozione umana e per l’integrazione». La parola passa a Macron…

 

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