Migranti, Procaccini: “I Popolari sono con noi. Nell’Ue si costruisce già la maggioranza di centrodestra”
La partita che si sta giocando in Europa sul tema dei migranti non solo dimostra il nuovo peso dell’Italia in seno all’Ue, ma è anche un segnale dei nuovi equilibri che si stanno costruendo e che, dopo il voto della prossima primavera, potrebbero consegnare una nuova maggioranza a Bruxelles. Ad affrontare l’argomento è stato il co-presidente del gruppo Ecr ed eurodeputato di FdI, Nicola Procaccini, prendendo a riferimento le parole del segretario del Ppe, Manfred Weber, sulla necessità del controllo delle frontiere esterne e della lotta ai trafficanti. “Il Partito popolare europeo vuole il contrasto dell’immigrazione illegale, come non è mai stato fatto, ed è questo che sta muovendo Ursula von der Leyen”, ha commentato Procaccini, sottolineando che “Weber ha detto parole importanti. Sostanzialmente i Popolari su questo tema sono con noi, e devo dire anche parte di Renew”. Dunque, “già oggi ci sono i prodromi di quella maggioranza alla quale abbiamo detto di voler tendere”.
Verso una nuova alleanza in Europa: l’affermazione dello “schema italiano”
Intervistato da La Verità, il co-presidente dell’Ecr ha chiarito, come già fatto in precedenza, che “i giochi si faranno dopo le elezioni, in base ai numeri che usciranno”. “La nostra ambizione – ha ricordato Procaccini – è quella di riproporre lo schema del centrodestra italiano al Parlamento europeo e potrebbe voler dire non prendere gli interi gruppi ma le singole delegazioni nazionali. Per esempio, all’interno di Id andiamo molto d’accordo con la delegazione della Lega, mentre ci sono altre delegazioni, come ad esempio la tedesca Alternative für Deutschland, con cui è più problematico, ma questo discorso può valere anche per Renew Europe. È possibile che si formi dunque una maggioranza variabile tra gruppi e le delegazioni, con un’agenda ovviamente di centrodestra, ma ora è prematuro parlarne”.
Il caso spagnolo e il segnale che arriva anche per l’Ue
Un ragionamento che ha preso spunto da quanto sta accadendo in Spagna, dove ieri il leader del partito popolare, Alberto Nunez Feijoo, si è presentato al Congresso per ottenere la fiducia come premier, senza riuscirci. Sarebbero serviti 176 voti, Feijoo ne ha ottenuti 172 a fronte di 178 contraria e nessuna astensione. Domani è in programma una nuova votazione, ma la partita appare difficilissima: il Ppe ha vinto le elezioni dello scorso 23 giugno ma non ha la maggioranza necessaria per poter governare e i socialisti, che sono arrivati secondi, puntano al colpo di mano alleandosi con i separatisti. Anche da questo contesto, però, arriva un segnale che si può leggere in chiave europea: il sì alla fiducia espresso da Vox. Dunque, un’alleanza popolari-conservatori in chiave spagnola.
Procaccini: “A Madrid ormai c’è una coalizione di centrodestra”
“La mancata investitura del leader del Partito popolare, Feijóo, da parte dei deputati era qualcosa di previsto, ma va detto che ormai la coalizione spagnola di centrodestra, e cioè Popolari con Vox è reduce da una vittoria elettorale nella stragrande maggioranza di Comuni e Regioni e per la prima volta stanno governando insieme”, ha commentato Procaccini, rispondendo a una domanda di Mauro Bazzucchi, che firma l’intervista. “Purtroppo – ha aggiunto l’esponente di FdI – Popolari e Vox non governeranno la nazione spagnola, però oggettivamente non capisco come possa farlo la sinistra, dal momento in cui per poter ottenere la risicata maggioranza con cui forse prenderà il governo è costretta ad accordarsi con tutti i separatisti, compreso il partito di Carles Puigdemont, che è sotto mandato di arresto europeo, su richiesta del governo dello stesso Pedro Sánchez. Se, pur di stare al potere, Sánchez si dimostrasse disponibile di fatto alla secessione, sarebbe una situazione drammatica. La ricaduta sul piano sociale sarebbe imprevedibile”.