Migranti, Von der Leyen tace sugli egoismi di Francia e Germania. FdI: “La Ue batta un colpo”

13 Set 2023 12:28 - di Stefania Campitelli

Immigrazione, ambiente, Green Deal, femminicidi. Nel discorso sullo stato dell’Unione del 2023 la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha delineato le priorità e le iniziative strategia per il prossimo anno. Si tratta dell’ultimo discorso di questo mandato legislativo prima delle elezioni europee del 2024. Mentre Lampedusa è di nuovo al collasso von der Leyen assicura sicurezza e umanità sul fronte dell’immigrazione. Ma non dice una parola sui ricatti di Berlino e Parigi,  che di fatto rinnegano gli accordi Ue.

Migranti, silenzio sui ricatti di Germania e Francia

Di fronte al nuovo record di sbarchi nell’isola siciliana con la Germania che chiude gli ingressi ai migranti italiani e la Francia che aumenta i presidi al confine con Ventimiglia la presidente Ue preferisce glissare e auto-incensarsi per l’ottimo lavoro svolto. “Un accordo sul patto non è mai stato così vicino. Dimostriamo che l’Europa può gestire la migrazione in modo efficace e compassionevole”. Così nel suo intervento, lanciando l’organizzazione di una Conferenza internazionale sulla lotta al traffico di esseri umani. Nessun accenno all’egoismo dei due Stati membri che ostacola l’avanzamento delle trattative a cui lavora da mesi il premier Meloni.

Von der Leyen: sui migranti l’accordo è vicino

Inevitabile la premesse sul prossimo voto per rinnovare il Parlamento di Strasburgo. “Insieme al Parlamento, agli Stati membri e alla mia squadra di commissari abbiamo realizzato oltre il 90% delle linee guida politiche che ho presentato nel 2019. Manteniamo gli impegni oggi e prepariamoci per domani”.

Green Deal, “manteniamo la rotto intrapresa”

“Sul Green Deal europeo manteniamo la rotta. Rimaniamo ambiziosi”, ha aggiunto la presidente della Commissione Ue. “Manteniamo la nostra strategia di crescita. E ci impegneremo sempre per una transizione giusta ed equa. Quando parlo con la nuova generazione di giovani, vedo la stessa visione di un futuro migliore. Lo stesso ardente desiderio di costruire qualcosa di migliore”. Poi ha assicurato che entrando nella fase successiva del Green Deal europeo, si continuerà a sostenere l’industria europea.

Cina, al via l’indagine anti-sovvenzioni

Riflettori puntati anche sulla Cina. Von der Leyen ha annunciato l’avvio di un’indagine anti-sovvenzioni nel settore elettrico dei veicoli provenienti dalla Cina. I mercati globali – ha detto – sono inondati di auto elettriche cinesi più economiche, a prezzi mantenuti artificialmente bassi da ingenti sussidi statali. Questo distorce il nostro mercato. E poiché non lo accettiamo dall’interno, non lo accettiamo dall’esterno”.

Il lapsus: “Honourable Member States…”

Infine un passaggio sulla violenza contro le donne. “Mi piacerebbe che fissassimo nella legge il principio che ‘no vuol dire no’. Non ci può essere vera eguaglianza senza libertà dalla violenza”. Infine una nota di colore. Il numero uno di Bruxelles è incappata in un lapsus. “Honourable Member States…”, cioè “cari Stati membri…”, ha detto a un certo punto, invece di ‘Honourable Members…”, “onorevoli deputati”. A rumoreggiare e alle risatine dell’Aula, la presidente ha ripreso subito il discorso. Sottolineando che Stati membri ed eurodeputati servono tutti lo stesso interesse, quello dell’Europa.

FdI: un manifesto elettorale, l’Europa batta un colpo

Sospeso il giudizio di Fratelli d’Italia-Ecr. “La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, nel discorso sullo stato dell’Unione, ha esposto una sorta di manifesto elettorale”, ha detto il capodelegazione Carlo Fidanza. “In parte condivisibile, in parte no, in parte in estremo ritardo”. Per il capogruppo di FdI alla Camera, Tommaso Foti, “quella dei flussi migratori è una situazione molto grave. Che deve avere una risposta in ambito europeo perché l’atteggiamento di Francia e Germania complica le cose. O l’Europa batte un colpo o diversamente lo dovrà battere autonomamente l’Italia. Anche oltre quello che l’Europa sta facendo o non facendo”.

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