Munizioni all’uranio impoverito a Kiev, gli Usa confermano l’invio. L’Onu: scelta preoccupante

7 Set 2023 9:13 - di Laura Ferrari
uranio impoverito

Gli Usa forniranno alle truppe di Kiev proiettili anticarro all’uranio impoverito come parte di un nuovo pacchetto di aiuti militari del valore di 175 milioni di dollari: lo ha annunciato il Pentagono, citato dal Guardian, durante la visita in Ucraina del segretario di Stato americano Antony Blinken. Un annuncio confermato da una nota ufficiale di Washington. La nuova fornitura bellica made in Usa a Kiev – la 46esima – include ulteriori attrezzature di difesa aerea; munizioni di artiglieria; armi anticarro, e altre attrezzature per aiutare l’Ucraina a contrastare le truppe russe.

Da Washington un miliardo di dollari di aiuti all’Ucraina

I 175 milioni di dollari fanno parte di un totale di oltre un miliardo di dollari in aiuti che Blinken ha annunciato mercoledì 6 settembre nella capitale ucraina, nel primo giorno della sua visita a Kiev. È la prima volta che gli Stati Uniti inviano munizioni perforanti all’Ucraina. I proiettili Usa armeranno i carri armati Abrams che gli Stati Uniti forniranno nei prossimi mesi. L’ambasciata russa a Washington ha denunciato la decisione come “un indicatore di disumanità”, aggiungendo che “gli Stati Uniti si illudono rifiutandosi di accettare il fallimento della cosiddetta controffensiva dell’esercito ucraino”.

Durissima la reazione di Mosca. Per il viceministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov, la fornitura di armi all’uranio impoverito all’Ucraina da parte degli Stati Uniti è “un atto criminale”. All’agenzia di stampa Ria Novosti, Ryabkov ha affermato che la Russia continua a mantenere contatti con gli Stati Uniti su questioni umanitarie, ma non collabora su questioni importanti. “Non c’è dialogo lì”, avrebbe detto Ryabkov, secondo quanto riporta l’agenzia Reuters.

Armi all’uranio impoverito: per gli Usa non sono una minaccia radiologica

Il Regno Unito ha già inviato all’Ucraina proiettili all’uranio impoverito all’inizio di quest’anno, e da allora si è riacceso il dibattito in merito alla pericolosità di questo tipo di munizioni, emersa a partire dagli anni Novanta a seguito dei conflitti nei Balcani e in Iraq. A fronte delle difficoltà riscontrate dalle forze ucraine sul campo di battaglia, e della progressiva erosione delle scorte di proiettili d’artiglieria convenzionali a disposizione della Nato, gli Usa hanno deciso lo scorso luglio di fornire a Kiev anche munizioni a grappolo, un’altra categoria di armamenti assai controversa a causa del pericolo rappresentato dalle submunizioni inesplose per i civili.

Il coordinatore delle comunicazioni strategiche del Consiglio di sicurezza nazionale, John Kirby ha motivato così la scelta di Washingon: “Vogliamo assicurarci che gli ucraini possano essere il più efficaci possibile in questa controffensiva ed è nostra convinzione che i proiettili all’uranio impoverito li aiuteranno a essere più efficaci sul campo di battaglia”.  Kirby ha anche contestato le affermazioni secondo cui le munizioni potrebbero comportare rischi per la salute, sostenendo che i proiettili non sono né radioattivi né cancerogeni e che molti eserciti in tutto il mondo li utilizzano.

Gli Stati Uniti sostengono che le munizioni all’uranio impoverito non costituiscano una significativa minaccia radiologica, e citano a sostegno della loro posizione gli studi dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea). Tuttavia, altri enti, come la Coalizione internazionale per la messa al bando delle armi all’uranio, denunciano i rischi per la salute, a cominciare dal cancro, causati dall’ingestione e dall’inalazione di uranio impoverito.

Le Nazioni Unite sono sempre state preoccupate dall’uso di munizioni all’uranio impoverito in qualsiasi parte del mondo. Lo ha dichiarato il portavoce Farhan Haq, dopo che gli Stati Uniti hanno approvato l’invio a Kiev dei controversi proiettili per carri armati. “Le nostre preoccupazioni sull’uso dell’uranio impoverito in qualsiasi parte del mondo sono state costanti e sono tuttora valide”, ha dichiarato Haq.

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