Notte da incubo a Trastevere: baby gang assalta un palazzo, residenti barrati in casa
«Stasera ce ne andiamo a dormire da un’altra parte. Abbiamo paura». Ancora una notte di terrore a Trastevere per la malamovida. Un intero palazzo ostaggio di una baby gang che, per vendicarsi di una secchiata d’acqua lanciata da uno dei condomini per il troppo rumore, ha organizzato un vero e proprio raid alle due di notte: «Siamo stati svegliati da questi violenti che hanno preso a calci tutte le porte del palazzo. Attimi incredibili in uno dei quartieri simbolo di Roma. «Abbiamo sentito i calci, le grida, per paura siamo rimasti in casa erano le due di notte ma come è possibile?». In via San Francesco a Ripa – quartiere Trastevere alcuni residenti del civico 8 sono in strada- racconta il Messaggero-: “ Fanno i conti con quello che tre ragazzini hanno fatto nel loro palazzo. Un gruppo che si è staccato da un comitiva di almeno 150, tutti ammassati in una strada che, la vede anche lei, è lunga trenta metri”. Il blitz è scattato così: «Il residente di un altro palazzo – spiega un testimone – per cercare di far smettere questi ragazzini che urlavano come dei demoni ha gettato un bicchiere; e mi creda, un solo bicchiere d’acqua dalla finestra”. Di lì il delirio.
Residenti in ostaggio, vetri rotti, porte scassate: paura a Trastevere
Una costola del “branco” ha sfondato il portone al civico quattro. I residenti dei dodici appartamenti si sono svegliati per i botti e le urla. «Sono riusciti a entrare e guardi – mostrano Francesca e il compagno Andrea Ballarini al quotidiano romano- cosa hanno fatto». Quadri presi di mira, intonaco dell’immobile danneggiasto: uno scempio. I balordi hanno preso a calci le cassette delle lettere e reso inutilizzabile la serratura del portone. Dannieggiamenti a parte, resta il grande spavento: «Abbiamo avuto paura – aggiunge ancora Francesca – hanno dato pugni, calci: erano in tre ed erano italiani purtroppo l’impianto di videosorveglianza, che pure siamo stati costretti a mettere, non ha registrato. Ma noi ormai da quattro anni a questa parte siamo in balia di questa violenza tutte le sere. D’estate è sempre così: sono tutti ragazzetti, dai 100 a 200 che sostano qui davanti in strada dai 15 anni ai 25, che fanno di tutto e di più: si ubriacano, non ti permettono di rientrare in casa, vomitano dovunque».
Marcellini (Comitato emergenza Trastevere): “E’ tornata la movida violenta”
“La situazione nel nostro quartiere è grave. Settembre è cominciato nel peggiore dei modi: è tornata la Movida, ma di quella drammatica: con questi ragazzi che danneggiano auto e sradicano alberi. Denunciamo da tempo questa problematica che ha reso il nostro rione come il Bronx”. Così all’Adnkronos Simonetta Marcellini, del Comitato ‘Emergenza Trastevere’; commentando la notte da incubo vissuta dagli abitanti di via San Francesco a Ripa, ha aggiunto: “Trastevere è diventato un rione invivibile. Abbiamo già chiesto a maggio a Lorenza Bonaccorsi (presidente del Municipio Roma I), di fare da tramite tra noi comitati e la provincia per un tavolo sulla sicurezza, ma non abbiamo ricevuto risposta. Questa sera – annunciano- è prevista una riunione durante la quale prepareremo una lettera da mandare al ministro Piantedosi. Perché noi chiediamo con forza un intervento, non è possibile dover avere paura nelle proprie case”.
I residenti a Gualtieri: questa città non può essere governata così
Per prima cosa – una soluzione che i residenti chiedono da tempo- l’installazione delle telecamere di sicurezza. “Ci ripetono che tra le forze dell’ordine mancano personale e macchine: allora noi chiediamo almeno l’uso delle telecamere nelle zone calde del quartiere. Poi vogliamo anche chiedere al sindaco Gualtieri che fine ha fatto la Municipale, visto che da noi è completamente assente. Dopo l’incidente della scorsa notte sono intervenuti i Carabinieri, la zona sarà sorvegliata per un po’ ma poi tornerà tutto come prima. C’è bisogno che il rione sia pattugliato dopo mezzanotte, perché è in quell’ora che succede di tutto”. Il problema, prosegue ancora Marcellini, riguarda la particolarità del quartiere Trastevere: che tra piazzette, vicoli e scalinate rende la sorveglianza più difficile rispetto ad altre aree.
“Il nostro quartiere abbandonato a se stesso”
“E’ inutile mettere dei presidi fissi, perché i nostri vicoli non sono controllabili. Le forze dell’ordine dovrebbero muoversi a piedi, con i monopattini, a cavallo, con le biciclette. Insomma, spostarsi sul territorio; perché se si mettono a Piazza Trilussa dieci camionette delle Forze dell’Ordine è chiaro che poi non succede nulla. La gente si sposta nei vicoli, ed è li che succede la guerra. Questa città non può essere governata così – insiste Marcellini -: il nostro quartiere non può essere abbandonato a se stesso. Anche perché se non si pone un freno alla situazione la tragedia è dietro l’angolo: quanto passerà prima che un residente non si limiti a buttare l’acqua dal balcone ma scenda sotto in strada con il rischio di scatenare una rissa? Quello che potrebbe accadere è davvero drammatico”.