Opposizione da ridere. Conte alla Schlein: “Sbagli tutto sui migranti”. La replica: “Sembri la Meloni”

20 Set 2023 19:01 - di Monica Pucci

Pennette al sugo con il parmigiano, per affogare la delusione dell’ennesima lite col Pd. Il menù che la signora Teresa Giardina, la pensionata che nei giorni della grande emergenza a Lampedusa ha sfamato un gruppetto di migranti, ha offerto al leader del M5s, Giuseppe Conte, oggi in visita a Lampedusa, era semplice ma invitante. Lo stesso piatto che la pensionata ha preparato ai giovani naufraghi affamati che si è ritrovata nel terrazzo di casa. Salsa e buonismo, da Conte, che ha attaccato il governo sulle politiche dell’immigrazione ma che la sera prima, da Bruno Vespa, aveva attaccato anche il Pd, scatenando una reazione clamorosa: “Parla di noi come la Meloni…”.

La lite a distanza tra Conte e il Pd della Schlein

Da ieri sera le opposizioni sono spaccate anche sul tema dell’immigrazione. Ad aprire le danze è stato il leader 5 Stelle Giuseppe Conte che sceglie lo stesso terreno per distinguersi, quello dei migranti. Ospite di Porta a Porta, il presidente pentastellato la mette così: un’alleanza strutturale con il Pd? Non è possibile perché ci sono “punti di diverbio, di dissenso”, come sui migranti, “noi siamo per la ‘terza via’ sull’immigrazione. Il Pd è per l’accoglienza indiscriminata. Non è possibile. Come non è possibile il blocco navale”.

Un attacco frontale a cui ribatte a stretto giro, in diretta tv da Bianca Berlinguer, Elly Schlein: “Conte non ha letto le proposte del Pd sull’immigrazione. Aspettiamo le sue”. E aggiunge: “Siamo in campagna elettorale”. La replica della segreteria Pd è gelida ma stamattina tra i parlamentari dem i toni erano piuttosto accesi in Transatlantico. “Accoglienza indiscriminata? E’ la stessa propaganda della destra, di Meloni e Salvini, le stesse parole“. Del resto, “a sventolare i decreti sicurezza con Salvini, c’era Conte e non c’eravamo noi”.

I malumori del Pd contro i Cinquestelle

Alessandro Alfieri, senatore e membro della segreteria dem, bolla le parole del leader M5S come “sparate populiste”, rispolverando un vocabolario dei tempi in cui i rapporti tra Pd e 5 Stelle non erano dei migliori. “Capisco che la campagna elettorale per le europee sia iniziata, ma -rimarca Alfieri all’Adnkronos- consiglierei un po’ più di prudenza nel linguaggio. Eviti di fare caricature ridicole. Noi siamo per governare i fenomeni complessi legati ai flussi migratori e dare una mano ai sindaci sul territorio lasciati soli dal governo Meloni. Non servono sparate populiste”.

La prossima settimana si aprirà a Lampedusa la festa dell’Unità di Agrigento e c’è chi non esclude la presenza di Schlein. Conte invece è andato oggi sull’isola e ha ripetuto le valutazioni di ieri sera in Tv: “Con il Pd ci confronteremo, io non volevo offendere nessuno e nessuno si deve sentire offeso, però dobbiamo dirlo agli italiani: l’accoglienza indiscriminata equivale alla non accoglienza”. Ed ancora: “Con questi numeri non siamo in condizioni di tutelare la dignità e i diritti fondamentali di queste persone. Dobbiamo offrire loro un’accoglienza dignitosa e dobbiamo lavorare anche sull’integrazione con un percorso efficace perché chi parla solo di accoglienza e non offre integrazione cade nell’ipocrisia”.

La Schlein tace, come sempre…

Dalla segretaria nessuna contro-replica. Oggi si è concentrata sulla presentazione delle 5 proposte Pd contro il ‘caro-vita’ e la manovra. “Oggi scopriamo dal ministro Giorgetti che si è reso conto solo adesso che in manovra non ci saranno le risorse sufficienti per sostenere le famiglie e le imprese in una contingenza difficile, oggi abbiamo sentito il ministro Urso dire che aspetta da un anno le nostre proposte contro il caro vita. Tocca ricordare ancora al governo e a Meloni che al governo ci sono loro”, incalza Schlein.

Intanto, però, i dem contano un nuovo abbandono. Quello di Rosa Maria Di Giorgi, ex-vicepresidente del Senato. Passa dal Pd a Italia Viva. “Esco da un partito dove vedo affermarsi giorno dopo giorno la tendenza a superare l’esperienza del Pd, di cui sono stata fondatrice, per tornare al passato Ds”, un partito che si sposta “a sinistra e verso i 5 Stelle”. E un altro ex, Andrea Marcucci, torna a sollecitare la minoranza dem: “Io, Enrico Borghi, Giuseppe Fioroni, oggi Rosa Maria Di Giorgi e tanti altri, abbiamo capito per tempo che nel Pd di Elly Schlein non ci sarebbe più stato spazio per i riformisti. Ai tanti amici che sono rimasti nel Pd, dico, venite nei Liberali democratici, per costruire insieme la casa dei riformisti”.

La conferenza stampa di Conte a Lampedusa

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