CERCA SUL SECOLO D'ITALIA

Opposizione da ridere. Conte alla Schlein: “Sbagli tutto sui migranti”. La replica: “Sembri la Meloni”

Opposizione da ridere. Conte alla Schlein: “Sbagli tutto sui migranti”. La replica: “Sembri la Meloni”

Cronaca - di Monica Pucci - 20 Settembre 2023 - AGGIORNATO 21 Settembre 2023 alle 09:16

Pennette al sugo con il parmigiano, per affogare la delusione dell’ennesima lite col Pd. Il menù che la signora Teresa Giardina, la pensionata che nei giorni della grande emergenza a Lampedusa ha sfamato un gruppetto di migranti, ha offerto al leader del M5s, Giuseppe Conte, oggi in visita a Lampedusa, era semplice ma invitante. Lo stesso piatto che la pensionata ha preparato ai giovani naufraghi affamati che si è ritrovata nel terrazzo di casa. Salsa e buonismo, da Conte, che ha attaccato il governo sulle politiche dell’immigrazione ma che la sera prima, da Bruno Vespa, aveva attaccato anche il Pd, scatenando una reazione clamorosa: “Parla di noi come la Meloni…”.

La lite a distanza tra Conte e il Pd della Schlein

Da ieri sera le opposizioni sono spaccate anche sul tema dell’immigrazione. Ad aprire le danze è stato il leader 5 Stelle Giuseppe Conte che sceglie lo stesso terreno per distinguersi, quello dei migranti. Ospite di Porta a Porta, il presidente pentastellato la mette così: un’alleanza strutturale con il Pd? Non è possibile perché ci sono “punti di diverbio, di dissenso”, come sui migranti, “noi siamo per la ‘terza via’ sull’immigrazione. Il Pd è per l’accoglienza indiscriminata. Non è possibile. Come non è possibile il blocco navale”.

Un attacco frontale a cui ribatte a stretto giro, in diretta tv da Bianca Berlinguer, Elly Schlein: “Conte non ha letto le proposte del Pd sull’immigrazione. Aspettiamo le sue”. E aggiunge: “Siamo in campagna elettorale”. La replica della segreteria Pd è gelida ma stamattina tra i parlamentari dem i toni erano piuttosto accesi in Transatlantico. “Accoglienza indiscriminata? E’ la stessa propaganda della destra, di Meloni e Salvini, le stesse parole“. Del resto, “a sventolare i decreti sicurezza con Salvini, c’era Conte e non c’eravamo noi”.

I malumori del Pd contro i Cinquestelle

Alessandro Alfieri, senatore e membro della segreteria dem, bolla le parole del leader M5S come “sparate populiste”, rispolverando un vocabolario dei tempi in cui i rapporti tra Pd e 5 Stelle non erano dei migliori. “Capisco che la campagna elettorale per le europee sia iniziata, ma -rimarca Alfieri all’Adnkronos- consiglierei un po’ più di prudenza nel linguaggio. Eviti di fare caricature ridicole. Noi siamo per governare i fenomeni complessi legati ai flussi migratori e dare una mano ai sindaci sul territorio lasciati soli dal governo Meloni. Non servono sparate populiste”.

La prossima settimana si aprirà a Lampedusa la festa dell’Unità di Agrigento e c’è chi non esclude la presenza di Schlein. Conte invece è andato oggi sull’isola e ha ripetuto le valutazioni di ieri sera in Tv: “Con il Pd ci confronteremo, io non volevo offendere nessuno e nessuno si deve sentire offeso, però dobbiamo dirlo agli italiani: l’accoglienza indiscriminata equivale alla non accoglienza”. Ed ancora: “Con questi numeri non siamo in condizioni di tutelare la dignità e i diritti fondamentali di queste persone. Dobbiamo offrire loro un’accoglienza dignitosa e dobbiamo lavorare anche sull’integrazione con un percorso efficace perché chi parla solo di accoglienza e non offre integrazione cade nell’ipocrisia”.

La Schlein tace, come sempre…

Dalla segretaria nessuna contro-replica. Oggi si è concentrata sulla presentazione delle 5 proposte Pd contro il ‘caro-vita’ e la manovra. “Oggi scopriamo dal ministro Giorgetti che si è reso conto solo adesso che in manovra non ci saranno le risorse sufficienti per sostenere le famiglie e le imprese in una contingenza difficile, oggi abbiamo sentito il ministro Urso dire che aspetta da un anno le nostre proposte contro il caro vita. Tocca ricordare ancora al governo e a Meloni che al governo ci sono loro”, incalza Schlein.

Intanto, però, i dem contano un nuovo abbandono. Quello di Rosa Maria Di Giorgi, ex-vicepresidente del Senato. Passa dal Pd a Italia Viva. “Esco da un partito dove vedo affermarsi giorno dopo giorno la tendenza a superare l’esperienza del Pd, di cui sono stata fondatrice, per tornare al passato Ds”, un partito che si sposta “a sinistra e verso i 5 Stelle”. E un altro ex, Andrea Marcucci, torna a sollecitare la minoranza dem: “Io, Enrico Borghi, Giuseppe Fioroni, oggi Rosa Maria Di Giorgi e tanti altri, abbiamo capito per tempo che nel Pd di Elly Schlein non ci sarebbe più stato spazio per i riformisti. Ai tanti amici che sono rimasti nel Pd, dico, venite nei Liberali democratici, per costruire insieme la casa dei riformisti”.

La conferenza stampa di Conte a Lampedusa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

di Monica Pucci - 20 Settembre 2023