Pacchetto lavoro, il governo prepara un piano da 13 miliardi: sostegno ai giovani e alle donne

5 Set 2023 17:48 - di Massimo Farina
pacchetto lavoro

Pacchetto lavoro già all’esame del governo in vista della presentazione del Def prevista per ottobre. I tecnici dei dicasteri impegnati (finanze e lavoro) stanno predisponendo la bozza che sarà inserita nel provvedimento generale della legge finanziaria, la cui approvazione è fissata entro il 31 dicembre. L’esecutivo Meloni vuole insistere sul taglio del cuneo fiscale, pensa alla detassazione delle tredicesime e ha in mente iniziative forti per sostenere l’occupazione di giovani e donne.

Il taglio al cuneo fiscale nel pacchetto lavoro

Mantenere sei punti di cuneo in meno fino a 35mila euro di reddito e sette punti fino a 25mila costa tra i 9 e i 10 miliardi. Di questa misura stanno beneficiando oggi circa 14 milioni di lavoratori dipendenti, con un vantaggio in busta paga fino a cento euro in più al mese. Si sta ragionando anche su pacchetto produttività-welfare che, nella versione più aggiornata, punterebbe alla conferma della tassazione agevolata sui premi di produttività al 5% (sui premi fino a 3mila euro per redditi fino a 80mila).  Sui fringe benefit l’opzione prevalente è salire a mille euro per i lavoratori senza figli (si ragiona se confermare a 3mila euro le somme esentasse per i lavoratori con figli). Questo pacchetto vale circa 1 miliardo.

Detassazione delle tredicesime e incentivi per chi assume donne e giovani

Sul tavolo del governo (e del ministero dell’Economia in particolare) c’è poi la detassazione delle tredicesime. Altri 1-1,5 miliardi occorrono per confermare gli incentivi assunzionali oggi previsti e in scadenza a fine anno. Si tratta della decontribuzione per chi assume under 36, donne, Neet (i giovani che non studiano e non lavorano). La decontribuzione Sud è invece già finanziata da precedenti leggi di Bilancio, ma, per il 2024, attende l’ok dall’Ue.

Contributi per le assunzioni di colf e badanti

Si sta lavorando, inoltre, per recuperare la deduzione dal reddito complessivo dei contributi previdenziali versati in relazione agli addetti ai servizi domestici e all’assistenza personale o familiare. L’obiettivo è innalzare da 1.549,37 euro a 3mila euro le spese deducibili (una modifica quanto mai opportuna visto che il limite di 1.549,37 euro è entrato in vigore nel lontano 2000). Il ministro del lavoro, Marina Elvira Calderone, vuole venire incontro alle esigenze di tante famiglie, soprattutto quelle in cui figurano persone anziane, alzando la soglia di deducibilità delle spese sostenute.

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