Partiti, La Russa auspica il confronto e avverte: «L’opposizione eviti le strumentalizzazioni»
Prima le solite polemiche fuori luogo, puntualmente smorzate coi fatti: «Il mio partito mi ha chiesto insistentemente di presiedere oggi l’assemblea di Fratelli d’Italia, io ritengo opportuno mantenere la carica di presidente dell’Assemblea nazionale ma lascerò ai vicepresidenti il compito di presiedere». Poi la spiegazione ai cronisti che «nessun imbarazzo» avrebbe creato a FdI un’eventuale decisione in senso opposto. In ogni caso, un puntualizzazione una volta per tutte Ignazio La Russa ha voluto farla. Questa: chi ricopre una carica istituzionale non diventa politicamente un orpello.
Così La Russa nel corso della trasmissione Ping Pong
«Ricordo che Grasso, presidente del Senato non tanti anni fa, fondò un partito. Ricordo gli esempi di Fini, Casini, Bertinotti. Per non dire di Fanfani, che faceva le riunioni di corrente. Occorre eliminare questa morbosa attenzione e di evitare bugie, parlando dell’imbarazzo di Fratelli d’Italia». Un concetto, questo della terzietà da non confondere con la estraneità, ribadito dal presidente del Senato anche nel corso di Ping Pong, trasmissione di RadioUno Rai condotta da Annalisa Chirico. Un’occasione utile anche ad affrontare temi di stretta attualità. Più d’una le domande su FdI e sui recenti compiti affidati ad Arianna Meloni, finita nel mirino delle critiche per essere la sorella del premier pur se la politica l’ha sempre fatta. «Nessun nepotismo», ha tagliato corto La Russa.
«Su Arianna Meloni nessun nepotismo»
Per poi spiegare: «I casi di nepotismo ci sono quando qualcuno tira fuori dal cilindro una persona che non ha niente a che fare con la politica. Quando si tratta di persone, come il caso di Arianna Meloni, che hanno piena dignità politica, anzi forte capacità politica, sarebbe una ingiusta discriminazione, per motivi di parentela, emarginarle». Da qui la stigmatizzazione del «tentativo disperato dell’opposizione di andare non sui temi ma di parlar male delle persone del governo, cercando di spostare il tema dai risultati concreti alle strumentalizzazioni. Mi auguro e auspico – ha aggiunto La Russa – che maggioranza ed opposizione si confrontino sui temi che interessano gli italiani. Se l’opposizione vuole essere ascoltata deve fare a meno di ogni eccessiva strumentalizzazione».
La Russa su Gentiloni: «Ok essere super partes, ma attenzione verso l’Italia»
A Ping Pong c’è spazio anche per la recente schermaglia tra Crosetto e il generale Vannacci, dopo che questi si era presentato al colloquio col ministro in borghese. La Russa, che in passato ha guidato la Difesa, non può schivare la domanda: «Non ho niente da insegnare a Crosetto, non so se c’è l’obbligo della divisa per Vannacci. Non credo, io non mi sarei stupito. Ma non mi pare che Crosetto ne abbia fatto un dramma, non è che lo ha punito perché era in borghese, glielo ha chiesto». Infine, il caso Gentiloni e la tiepidezza del commissario italiano nel tutelare gli interessi italiani in sede Ue. «Non tocca a me giudicare Gentiloni anche perché non ho gli elementi – ha premesso La Russa -. Essere super partes è giusto – ha aggiunto – , ma esserlo con una particolare attenzione alla propria parte è altrettanto giusto».