Pensioni, lo studio Inps che cambia tutto: tagli agli assegni di chi ha un’aspettativa di vita più alta

21 Set 2023 12:33 - di Redazione

Adeguare le pensioni alle aspettative di vita. E’ solo uno studio Inps per ora a proporre di tagliare l’assegno per chi vive in regioni con sanità più efficiente e ha fatto lavori non molto usuranti. Ma data l’aria che tira c’è la concreta possibilità che l’ipotesi venga presa in considerazione.

Cosa dice lo studio Inps

O almeno è ciò che sostiene oggi il Messaggero dando conto di questa novità. C’è uno studio dell’Inps dunque che punta a perequare gli assegni pensionistici alla speranza di vita dei lavoratori. In sintesi, a prevedere assegni più bassi per chi vive di più. A quei lavoratori che, per impiego svolto e regione di residenza hanno un’aspettativa di vita più alta rispetto ad altri meno fortunati.  In sostanza si tratterebbe di adeguare il coefficiente di trasformazione in base alla speranza di vita degli italiani divisa per regioni o per categorie professionali.

Le ipotesi di Ape agevolata in manovra

E’ ancora presto per capire come andrà a finire con questa proposta ma certamente se le gabbie salariali non vanno bene per gli stipendi non si vede perché per le pensioni non debba valere lo stesso criterio. Intanto la manovra in fieri che il governo si appresta a varare non dovrebbe prevedere grandi rivolgimenti sul fronte pensionistico.

Si rafforza l’ipotesi di un intervento sui criteri dell’Ape sociale, in favore di una maggiore flessibilità per le donne. Tra le ipotesi di modifica al vaglio dell’esecutivo, come anticipato nei giorni scorsi da Repubblica, si parla di una Ape sociale agevolata per le donne.

In manovra misure in favore delle donne

Con l’Ape Donne rivista ci sarebbe la possibilità di ricevere l’indennità di accompagnamento verso la pensione a partire dai 61/62 anni, invece dei 63 previsti attualmente. Secondo quanto filtra dall’esecutivo, si valuta l’introduzione di un criterio meno rigido nella contribuzione per accedere alla misura in favore delle donne con una situazione di disagio: licenziate, con invalidità almeno al 74%, care giver o impegnate in lavori gravosi.

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