Putin: “Stiamo creando armi nucleari avanzate per mantenere l’equilibrio strategico nel mondo”
Vladimir Putin torna ad agitare la minaccia delle armi nucleari, facendo sapere che l’autorità nucleare russa Rosatom “è impegnata nella creazione di armi avanzate in grado di mantenere un equilibrio strategico nel mondo”. Il presidente russo ha anche aggiunto che “è importante che gli scienziati nucleari russi aumentino i contatti reciprocamente vantaggiosi con partner coscienziosi e affidabili all’estero”.
Putin: “Stiamo costruendo armi nucleari avanzate”
Nel suo discorso ai dipendenti dell’industria nucleare, citato dall’agenzia Ria Novosti, Putin ha manifestato il suo compiacimento per il fatto che “oggi lo staff Rosatom, i dipendenti di imprese specializzate e centri di ricerca stiano valorizzando le meravigliose tradizioni dei loro predecessori”. “Stanno risolvendo attivamente i problemi legati all’introduzione di tecnologie innovative nei settori energetico e spaziale, nella medicina nucleare, nell’ecologia e – ha aggiunto – nella modernizzazione del nucleare flotta di rompighiaccio”. “Partecipano alla creazione di armi avanzate in grado di mantenere l’equilibrio strategico nel mondo”, ha poi sottolineato Putin, facendo quel riferimento ai partner esteri.
L’ennesima ostentazione muscolare di Mosca
Quello che di fatto è stato un annuncio minaccioso da parte di Putin arriva all’indomani della visita del ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, agli impianti del complesso militare industriale, la Tactical Missiles Corporation e in particolare all’assemblaggio di armi di precisione, insieme al governatore della regione di Mosca, Andrey Vorobyov. “Continuiamo ad aumentare la potenza di combattimento delle forze armate, anche attraverso la fornitura di armi moderne e il miglioramento dell’addestramento delle truppe, tenendo conto dell’esperienza di un’operazione militare speciale”, ha detto nei giorni scorsi lo stesso Shoigu, sostenendo che “la coerente attuazione del piano di attività fino al 2025 ci consentirà di raggiungere gli obiettivi prefissati”.
Lavrov: “Pronti a negoziare tenendo conto della realtà sul terreno”
Oggi, mentre Putin agitava nuovamente lo spettro nucleare, il ministro degli Esteri, Sergei Lavrov, citato dall’agenzia di stampa Tass, ha sostenuto che “la nostra posizione resta valida: siamo pronti a negoziare, ma tenendo conto delle realtà che si sono sviluppate sul terreno e tenendo conto della nostra posizione, che è ben nota a tutti”, ovvero ”dei nostri interessi, degli interessi dei nostri sicurezza, degli interessi di impedire la creazione di una forza ostile ai confini della Russia, il regime nazista ha dichiarato apertamente l’obiettivo di sterminare tutto ciò che è russo su quelle terre, sia in Crimea che in Novorossiya”. Contemporaneamente, Lavrov è tornato a puntare l’indice contro i Paesi occidentali che avrebbero rovinato l’integrità territoriale dell’Ucraina confessando di aver pianificato di non attuare gli accordi di Minsk. Lavrov, puntando il dito in particolare contro l’ex cancelliera tedesca Angela Merkel, l’ex presidente francese François Hollande e l’ex presidente ucraino Pyotr Poroshenko, ha sostenuto che “se avessero attuato gli accordi di Minsk, avrebbero garantito l’integrità territoriale dell’Ucraina perché questo è lo scopo degli accordi: l’integrità territoriale avrebbe dovuto essere ripristinata dopo che il Donbass – le repubbliche popolari di Lugansk e Donetsk – avessero ricevuto lo status speciale”.