La Schlein sogna la piazza contro la Meloni, Calenda la ridicolizza: “Inutile, io le scrivo…”

11 Set 2023 13:08 - di Monica Pucci

“Dopo un’estate militante non ci riposeremo, ci attende un autunno di forti impegni e partecipazione, il Pd è pronto a scendere in piazza per una grande mobilitazione nazionale: è il nostro tempo, riprendiamoci il nostro futuro”. Ieri Elly Schlein, segretaria del Partito democratico, durante il suo intervento a Ravenna alla chiusura della Festa nazionale dell’Unità, aveva chiamato alla mobilitazione il suo partito, sperando nella sponda del sindacato, di quella sinistra alla quale non ha fatto mistero di guardare e ovviamente al M5S, nella prospettiva di un centrosinistro unito. Schlein aveva richiamato i temi chiave: il lavoro, diritto alla casa, sanità pubblica, ma proprio questa mattina il leader di Azione le ha inflitto la prima doccia gelata.

La piazza del Pd e la dissociazione della Schlein

“Noi lavoriamo in Parlamento perchè siamo forze parlamentari, come Elly Schlein sa bene. Andare in piazza per qualcune cosa non lo condividiamo nè come approccio nè come ideologia” ha detto Carlo Calenda a margine di una iniziativa a Genova. “La nostra proposta sulla sanità verrà discussa domani, a livello tecnico, con gli esponenti del Partito democratico. L’ho inviata a Giorgia Meloni“, ha aggiunto Calenda.  Lui le scrive, non le vuole urlare sotto le finestre di Palazzo Chigi…

La campagna acquisti di Azione

Il leader di Azione è in piena campagna acquisti e non si nasconde: “C’è grande fermento intorno ad Azione. Altri arrivi ci saranno dagli stessi partiti da cui già ci sono stati. Mi fermo qui”, dice, intervistato da Repubblica, dopo l’approdo in Azione di Elena Bonetti che ha lasciato Italia Viva di Renzi. Anche dal partito democratico si guarda alla formazione di Calenda: “Nessuna Opa ostile. Non ho mai voluto distruggere il Pd”, dice ancora dopo la vicenda dei 31 tra amministratori e dirigenti dem in Liguria arrivati in Azione.

“Però il Pd di Schlein si è spostato molto verso la sinistra radicale. Mentre noi siamo interessati a costruire un’area repubblicana composta da liberal democratici, popolari e riformisti che abbia come bussola la cultura di governo. Vedo invece difficile una convivenza nel Pd di anime così diverse”, è il suo ragionamento.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *