“Schlein, parla come mangi”: la critica feroce del sindaco del Pd alle “supercazzole” della segretaria

25 Set 2023 12:14 - di Redazione
Schlein parla come mangi

“Parla come mangi”. Lettera al veleno ad Elly Schlein. Il siluro non arriva da un esponente del centrodestra, ma da Toni Matarrelli, sindaco dem di Mesagne. Messaggio chiaro, il suo: “Per ritrovare la sua gente – dice – il Pd inizia a parlare chiaro”. Una critica feroce che si aggiunge a quella lanciata in diretta tv da Gruber e Giannini da La7; e alla critica che da sempre osservatori e commentatoriu rivolgono alla segretaria del Pd: la fumosità delle proposte e un eloquio spesso conrconvoluto e inconcludente. Intervistato dal Fatto Quotidiano il sindaco della cittadina in provincia di Brindisi attacca ad alzo zero:

Il sindaco Pd Toni Mattarelli al “Fatto”: “Ci allontana da chi vorremmo il voto”

Il modello Schlein ha attecchito un po’ ovunque, dice Mattarelli “Tutti noi di sinistra dobbiamo parlare come mangiamo. Noi a volte parliamo per la gioia di essere fraintesi”. “Non dice mai una parola chiara”, l’avevano attaccata Giannini e Gruber spazientiti. All’indomani della vittoria della Schlein alle primarie del Pd fu Sallusti in trasmissione da Floris a chiederle: “Perché la gente non la capisce?”. Ora la notizia è che anche i sindaci di sinistra faticano a comprenderla. Come dar torto al sindaco di Mesagne?  Dalla “giustizia climatica” ai “cicli positivi della circolarità”; dai ragionamenti contorti alle ambiguità sulla guerra in Ucraina, la Schelin fornisce una serie di “supercazzole” imbarazzanti anche, evidentmente, per il suo stesso partito. Fino all’ultima in materia di immigrazione irregolare: le politiche di “esternalizzazione del governo”. Cosa vuol dire? Ma chi la capisce se parla così? Questo monito “solenne” – parla come mangi- è destinato a rimanere negli annali del lessico politico.

Il sindaco dem scatenato: Schlein parla come mangi

“C’è un vizio collettivo – prosegue Toni Mattarelli intervistato da Antonello Caporale- : non so per quale diabolico motivo; ma quando siamo in pubblico iniziamo a parlare, a prescindere dalle posizioni di rilievo e dalla gerarchia, in un modo così orribile immaginando forse che la parola non abbia sentimento, non abbia cuore. Facciamo a gara a chi è più stronzo col vocabolario. Usiamo un linguaggio incomprensibile tirando così un pugno in faccia a chi ci ascolta. Ci mettiamo lontani da chi vorremmo il voto. La destra è più brava di noi in questo: più empatica, diretta”. Uno schiaffo in pieno volto allo stile Schlein. Il linguaggio è essenziale, insiste il sindaco dem: “La sinistra inizi col mostrarsi amica dei cittadini, a farli parlare e ad andare nei bar. Il nostro problema è di stabilire una connessione e, se mi è permesso, una riflessione la farei: sul fatto che i partiti a livello locale scompaiono, si azzerano. In venti Comuni del brindisino quindici sono retti da liste civiche. E questo non solo perché il civismo è la risposta che riunisce ma anche perché i partiti non hanno radici, non hanno interessi, non hanno sangue in corpo”. Insomma, c’è un vocabolario tutto da rifondare e non solo: la forma è sostanza. E detto da sinistra…

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