Scuola, si torna in classe: la campanella del rientro tra nuovo piano formativo e incognita Covid. Le novità
Mancano poche ore al suono della campanella che sancirà il rientro in classe. Entro venerdì prossimo tutti gli oltre 7 milioni di studenti italiani saranno sui banchi di scuola, pronti ad affrontare la sfida di un nuovo anno di studi, forti della svolta che il Ministero dell’Istruzione ha impresso con finanziamenti e innovazioni sul piano formativo. Docenti e personale amministrativo, nonché i ragazzi rimandati, sono al lavoro già da lunedì scorso per predisporre la ripresa delle lezioni, secondo le novità introdotte per l’anno scolastico 2023-24. A cominciare dai 50mila insegnanti tutor e orientatori che avranno il compito di aiutare 70mila studenti dell’ultimo triennio delle superiori a sviluppare i propri talenti. C’è poi il giro di vite sul voto in condotta che farà media nelle scuole secondarie di primo grado. «Chi avrà sei in comportamento sarà rimandato in condotta – ha spiegato nei giorni scorsi il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, e ricorda Italpress – e dovrà preparare un elaborato sui temi della cittadinanza solidale».
Scuola, si torna tra i banchi
Stessa valenza pedagogica anche per la riforma della sospensione, non ancora in vigore, ma prossima al varo, in base alla quale oltre i due giorni di sospensione lo studente dovrà partecipare ad attività di «cittadinanza solidale». In pratica, secondo le convenzioni che gli uffici scolastici regionali stipuleranno con Caritas o case di riposo, i sospesi dovranno prestare opera di volontariato. Già, perché come ha illustrato a più riprese il ministro Valditara, il percorso individuato a tutela dei docenti e per reindirizzare i bulli, non può passare solo per una sospensione sic et simpliciter. Ma dovrà operare da subito sulla stringente necessità di trovare soluzioni contro la violenza in classe, frutto avvelenato di una sconcertante perdita di un senso di autorevolezza e rispetto, che anche le ultime vicende di cronaca hanno confermato tristemente.
Al via forti del nuovo piano formativo voluto da Valditara
E infatti, già in un’intervista che il titolare del dicastero di Viale Trastevere ha rilasciato a La Stampa lo scorso giugno, aveva detto: «Non nutro simpatia per le sospensioni, tenere un ragazzo a casa per alcuni giorni significa fargli del male. Quindi bisogna fare l’opposto: dargli più scuola. Questo non vuol dire farlo tornare nella stessa classe dove ci sono l’insegnante o il compagno che ha aggredito, ma coinvolgerlo in percorsi di recupero con attività di solidarietà. Ovvero con un approfondito studio di certe problematiche. Il ragazzo dovrà comprendere l’importanza del rispetto verso l’altro. E l’importanza della comunità».
Scuola, le iniziative contro il bullismo
Il governo conta così di imprimere una svolta sul piano educativo, e contrastare anche il fenomeno del bullismo, che sarà sottoposto a stretto monitoraggio dopo l’impennata di casi dello scorso anno che ha registrato una media di cinque episodi di violenza al mese. Inclusi quelli che hanno visto il coinvolgimento di genitori. Ma, come ogni inizio di anno, non mancano le note dolenti. Quello del caro-libri, per esempio, avvertito più del solito a causa dell’inflazione. Secondo l’Osservatorio nazionale Federconsumatori, rispetto al 2022 l’aumento dei costi per gli studenti di prima media è nell’ordine del 10% (spesa media di circa 500 euro). E per gli studenti che iniziano il liceo del 2% (tra testi e dizionari circa 700 euro).