
Studenti delle tende incontentabili: ancora picchetti dopo che il governo mette sul tavolo altri 17,4 mln
Il governo ha varato nel Cdm di ieri un provvedimento molto importante per il diritto allo studio, grazie al quale alla scuola arrivano fondi che avvalorano – e incrementano concretamente – il diritto allo studio. Eppure, nonostante gli sforzi dimostrati e il sostegno effettivo messo sul tavolo, gli studenti delle tende e tutta la galassia di movimenti nati dalle loro costole continuano a portare avanti la loro protesta a cielo aperto.
Studenti delle tende incontentabili: protesta a oltranza anche quando il governo mette sul tavolo altri fondi
Dopo l’occupazione dell’ex cinema Splendor di Milano con picchetti e sacco a pelo. E trascorsa la prima notte sotto le stelle per i ragazzi e le ragazze di nuovo accampati con le tende a piazzale Aldo Moro, davanti all’ingresso della Sapienza di Roma, oggi prosegue anche la mobilitazione nazionale dell’Unione degli Universitari intitolata “Vorrei un futuro qui”. Lo comunica l’Udu, Unione degli universitari. Annunciando che dopo le cinque città di ieri, oggi si aggiungeranno altri 6 nuovi presidi cittadini a Cagliari (Facoltà di lettere-magistero in Via Trentino). Messina (Rettorato dell’Università, Piazza Pugliatti). Napoli (Università Federico II, Corso Umberto 40). Teramo (Campus dell’Università, Via Balzarini 1). Trento (Via Verdi). Viterbo (Campus Riello davanti al blocco B in Largo dell’Università).
Dialogo aperto, attenzione politica, sforzi economici per loro sono solo misure «insufficienti e tardive»
Insomma, neppure dialogo aperto, attenzione politica, sforzi economici e persino le soluzioni pratiche individuate fin qui per gli studenti in piazza contro il caro affitti vanno bene. Per gli studenti delle tende – ci si passi la definizione cumulativa che oggi potrebbe risultare riduttiva, visto il pullulare di sotto-movimenti e declinazioni varie della protesta – anche gli ulteriori fondi piovuti su scuola e università per sostenere l’istruzione e le sue spese accessorie possono bastare. Eppure, a ben vedere, l’ultimo investimento che il governo ha annunciato ieri rappresenta una novità significativa nel panorama dell’istruzione universitaria italiana.
Dall’esecutivo circa 17,4 mln per le borse studio. Bernini: «Un passo avanti importante per sostenere il diritto allo studio»
Tanto che, entrando nel merito della misura varata, il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, al termine della seduta del Consiglio dei Ministri, ha fornito cifre e argomentazioni. Sottolineando chiaramente: «Con queste risorse facciamo un passo avanti importante per sostenere il diritto allo studio». E allora vediamo cosa prevede e come si articola la risposta del governo ai contestatori delle tende. Come ha spiegato il Mur presentando l’iniziativa portata in Cdm, è di circa 17,435 milioni di euro lo stanziamento per le borse di studio degli studenti idonei non beneficiari inserito all’interno del Dl Energia.
La misura del governo per gli studenti nel dettaglio
Le risorse andranno a coprire l’intera platea dei quasi 5.000 studenti inclusi nelle graduatorie degli Enti regionali per il diritto allo studio, ma che per mancanza di copertura non riuscivano ad accedere al sussidio. Un’iniziativa su cui, sempre la Bernini, ha rilanciato: «Il Fondo integrativo statale di oltre 17,4 milioni di euro andrà a coprire la platea degli studenti idonei. Con questo provvedimento confermiamo che per il Governo il diritto allo studio è una priorità. Un diritto che deve essere reale. Concreto. Fattivo» afferma inoltre Bernini.
Cifre e obiettivi in agenda
E ancora. In dettaglio, degli oltre 17,4 milioni di euro, 7,5 milioni saranno finanziati dal Ministero dell’Economia, mentre i restanti 10 milioni sono risorse recuperate dal Ministero dell’Università e della Ricerca da finanziamenti del Piano nazionale di ripresa e di resilienza che gli Enti regionali non hanno potuto utilizzare. Il Mur spiega che il Fondo statale permetterà di assegnare le borse di studio precisamente a 4.947 idonei non beneficiari per i corsi di studio universitari e per le istituzioni dell’Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica (Afam) per l’anno accademico 2022-2023.
Ma per gli studenti delle tende ancora non basta
Insomma, le borse di studio si confermano e rafforzano il loro potenziale di risorsa preziosa per gli studenti universitari, per coprire spese cruciali come l’acquisto dei libri. I costi dei trasporti. O almeno una parte dell’affitto per coloro che vivono fuori sede. Ma per i tendisti e affini, anche quest’ultimo provvedimento e i fondi stanziati dal governo sono misure «insufficiente e tardive». E ricominciano picchetti e occupazioni…