Usa, la Corte d’appello su Biden: “La censura social su elezioni e Covid ha violato la libertà d’espressione”
Una Corte d’appello Usa ha stabilito che la Casa Bianca, l’amministrazione Biden e l’Fbi hanno probabilmente violato il primo emendamento, che sancisce la libertà di espressione, spingendo le compagnie di Big Tech a rimuovere dai social post che facevano disinformazione su Covid ed elezioni.
La sentenza che smaschera Biden, Casa Bianca e Fbi
La sentenza viene considerata una vittoria dai conservatori che hanno accusato in questi anni l’azione di controllo sui social – che ha portato per esempio a bandire Donald Trump dalle principali piattaforme dopo l’assalto al Congresso – una violazione della libertà di espressione. Ma in ogni caso, i sostenitori della misura, ritengono che la sentenza della corte d’appello sia “migliaia di volte migliore” di quella del giudice distrettuale Terry Doughty, nominato da Trump, che a luglio aveva imposto 10 specifiche restrizioni all’attività del governo in materia.
La Corte: “Con la censura social su elezioni e Covid Biden ha violato il primo emendamento”
La nuova sentenza ha rigettato 9 di queste, mantenendo e modificando la decima che ora è tesa a limitare gli sforzi “per costringere o incoraggiare sostanzialmente le società di social media a rimuovere, sopprimere o ridurre, anche attraverso l’alterazione dell’algoritmo, post che hanno contenuti protetti dalla libertà di espressione”.