Venezia, le femministe nude assaltano Woody Allen: “Stupratore!”. (video) Ma lui è stato sempre assolto

5 Set 2023 8:08 - di Marta Lima

Femministe scatenate, ieri, sul red carpet del festival di Venezia. Woody Allen è stato contestato alla Mostra del Cinema di Venezia 2023 nel giorno della presentazione del suo ultimo film, fuori concorso. Una trentina di persone, soprattutto ragazze, assiepate dietro le transenne, hanno accolto il passaggio del regista sul tappeto rosso con urla di contestazione. “Stupratore!”, hanno urlato le contestatrici mentre il regista attraversava il tappeto soffermandosi davanti ai flash dei fotografi. La vigilanza ha poco dopo allontanato il gruppo, che allontanandosi ha gridato anche “Abbasso il patriarcato!”. Woody Allen probabilmente non si è neppure accorto della contestazione perché nel momento in cui avveniva era appena sceso dall’auto è stava parlando con lo staff.

Femministe nude e scatenate contro Woody Allen

La protesta è legata alle accuse di molestie sessuali dalle quali il regista è stato totalmente scagionato per due volte. A fronte del gruppo di contestatori, Allen è stato accolto con applausi e urla da oltre cinquecento fan che lo attendevano già da un paio d’ore. Tanti anche i giovani che hanno chiesto un autografo al celebre regista che prima di entrare nella Sala Grande per la proiezione del suo film ‘Coupe de Chance’ si è avvicinato per accontentarli. All’ingresso della sala, altre 300 persone circa attendevano il regista per salutarlo prima dell’entrata.

Il video della contestazione

L’ultimo film del genio del cinema

A 87 anni Woody Allen non ha intenzione di attaccare la macchina da presa al chiodo. “Coup de chance”, presentato ieri in prima mondiale fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, non sarà il suo ultimo film, il 50esimo dall’inizio del suo lavoro. Il regista, attore e sceneggiatore statunitense con quattro premi Oscar e un Leone d’oro alla carriera ha annunciato, infatti, che vorrebbe realizzare ancora un film a New York così come non ha escluso di poter girare in Italia e magari di nuovo in Francia.

A “Variety” Allen ha confessato, in una lunga intervista, che sta pensando di ritirarsi per la difficoltà di reperire i fondi per produrre i film. Dopo le accuse di sua figlia Dylan Farrow su presunti abusi sessuali, negli Usa è scattato verso di lui l’ostracismo: “Ho così tante idee per i film che sarei tentato di realizzarli, se fosse facile finanziarli. Ma oltre a ciò, non so se ho la stessa verve a passare molto tempo a raccogliere fondi”.

Ma quando ha incontrato i giornalisti nella sala stampa del Lido (dove è tornato dopo 16 anni, qui nel 2007 presentò, sempre fuori concorso, “Sogni e delitti”), forse piacevolmente sorpreso anche dai calorosi e ripetuti applausi, Allen ha fatto capire che la pensione per lui non è un’urgenza immediata: “Ho una idea bellissima per fare un film a New York. Se qualche folle dovesse finanziare un mio nuovo film, accettando le mie regole, cioè che non può leggere la sceneggiatura, mi dà i soldi e basta, allora lo farò. Se ricevessi una telefonata per fare un film anche in Islanda, ad esempio, la prenderei in considerazione. Se dovessi avere un’idea buona per l’Italia o per la Germania potrei considerarla. In Francia l’esperienza è stata così bella che potrei prendere in esame anche altre proposte”.

La passione per il cinema francese

Coup de chance”, girato in Francia come già “Midnight in Paris” e “Magic in the Moonlight”, ma questa volta per la prima volta recitato in francese, parla dell’importante ruolo che il caso e la fortuna giocano nelle nostre vite. Fanny (Lou de Laâge) e Jean (Melvil Poupaud) sembrano la coppia di sposi ideale: sono entrambi realizzati professionalmente, vivono in un meraviglioso appartamento in un quartiere esclusivo di Parigi, e sembrano innamorati come la prima volta che si sono incontrati. Ma quando Fanny s’imbatte accidentalmente in Alain (Niels Schneider), un ex compagno di liceo, perde la testa. Presto si rivedono e diventano sempre più intimi.

Ma perchè girare in Francia e in francese? Così Allen: “Quando ero più giovane i film che mi colpivano di più erano quelli europei: francesi, svedesi e anche giapponesi. Ho ammirato tanto Truffaut, Renoir, Godard… Noi registi alle prime armi volevamo fare i film come gli europei. E in tutta la mia vita è quello che ho cercato di fare; poi ho pensato che questo sarebbe stato il mio 50esimo film: adoro la Francia e ho pensato di girarlo interamente in francese anche se è una lingua che non parlo. Mi sono sentito un regista genuinamente europeo. Dal linguaggio del corpo riuscivo a capire le emozioni che gli attori restituivano, senza che io capissi quello che dicevano”.

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