“Via Almirante” a Grosseto: per i comunisti del Manifesto è solo «provocazione revisionista»

14 Set 2023 10:28 - di Valerio Falerni
Almirante

Strana e capricciosa questa sinistra: è nuovista su tutto, ma non appena qualcuno lancia una novità politica, dà di matto. È il caso del sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, che ha superato con successo l’iter burocratico per intitolare una strada cittadina a Giorgio Almirante, il carismatico leader della destra missina. Ma che ora dovrà vedersela con quello politico, e scusate se è poco. E sì, perché un conto è sistemare scartoffie, timbri e date, altro è duellare con gli arcigni guardiani del passato, gli stessi – spesso – che un giorno sì e l’altro pure ci impartiscono la lezione sulla società che cambia, i costumi che evolvono, le generazioni che maturano e via svecchiando.

Un articolo da “anni di piombo”

Gente, insomma, per cui tutto eraclitamente scorre, tranne la condanna alla damnatio memoriae comminata ad Almirante. Quella resta immutabile. Leggere, per credere, l’articolo di Davide Conti sul Manifesto. È uscito oggi, ma sembra scritto negli anni ’70. Proprio come se il tempo non fosse mai passato e in Italia non ci fossero stati, nel frattempo, né divorzioaborto né nuovo diritto di famiglia. E neppure l’abrogazione del delitto d’onore, l’introduzione delle nozze gay e tante altre cose per cui la sinistra va pazza e che non manca di elencare con puntiglio e sussiego, quasi a sottolineare di avere sempre goduto del sostegno della ragione dei tempi. Apposta si spaccia per potente motore dei fermenti nuovi che si agitano nel profondo della società, salvo poi bruscamente incepparsi quando, come a Grosseto, vanno a infrangere vecchi tabù.

Una strada ad Almirante e Berlinguer nel nome della pacificazione

In quel caso, infatti, i progressisti in servizio permanente effettivo non esitano a trasformarsi in biechi conservatori. E allora tutto deve restare uguale a prima, come in una foresta pietrificata. Almirante deve continuare ad essere agitato come un nemico della democrazia nonostante un “sinistro” come Antonio Padellaro ne abbia rivelato in un libro gli incontri segreti con Enrico Berlinguer (a Grosseto la futura “via Almirante” si intersecherà significativamente con quella da dedicare al segretario del Pci) per scambiarsi informazioni sui rispettivi mondi giovanili onde arginarne la deriva estremistica, allora tracimante a destra come a sinistra. Sarebbe, anzi è storia d’Italia anche questa. Ma per i guardiani del passato, semplicemente non esiste. Soprattutto, non dovrà mai esistere. Ma questa volta – ne siamo più che certi – il tempo non darà loro ragione.

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