A Londra spuntano due capolavori inediti di Canaletto: una coppia di vedute di Venezia all’asta da Christie’s
In Gran Bretagna spuntano due classici del Canaletto ancora inediti: sembra incredibile, ma anche a distanza di secolo, l’arte e il titano della pittura vedutista non smettono di stupire. Così, tornano sulla scena due capolavori veneziani che il 7 dicembre saranno protagonisti a Londra dell’asta Old Masters Part I targata Christie’s, in calendario durante la Classic Week del 2023.
Due capolavori inediti di canaletto all’asta a Londra
Giovanni Antonio Canal detto Canaletto (1697-1768) torna in veste di protagonista, al centro dell’iniziativa d’oltremanica. I dipinti, custoditi finora da una collezione privata britannica, si intitolano Venezia: La Bocca del Canal Grande da est e Il Molo con la Piazzetta e il Palazzo Ducale dal Bacino di San Marco. Due tele che sono in ottime condizioni, e che si stima che realizzeranno tra 8.000.000 e 12.000.000 di sterline. Raffigurante due dei suoi soggetti più suggestivi, questa eccezionale coppia di vedute fu dipinta intorno al 1734, quando Canaletto era all’apice delle sue capacità.
Una coppia di vedute di Venezia dal Bacino di San Marco al Canal Grande
Le immagini, allora, si riferiscono a punti di osservazione nel Bacino di San Marco, a est della foce del Canal Grande. Entrambi erano e restano tra i soggetti veneziani più suggestivi. Canaletto non ripete mai le sue composizioni, ma sa come variarle, spostando l’angolo di visione e variando i tipi e le posizioni delle imbarcazioni che contribuiscono in modo significativo al senso di allontanamento della prospettiva che presenta allo spettatore.
Vedute classiche che erano molto richieste dai committenti di Canaletto
Non a caso Francis Russell, vicepresidente di Christie’s Uk, ha commentato: «Entrambi i quadri rappresentano vedute classiche che erano inevitabilmente molto richieste dai committenti di Canaletto. Un artista che aveva il genio di ricalibrare le sue composizioni. Di variare sottilmente i suoi angoli di visione. E di rivedere invariabilmente e completamente sia le sue barche, che le sue figure. Sconosciuti in precedenza agli studiosi, questi capolavori esemplificano il lavoro di Canaletto all’apice della sua carriera».
I due soggetti quasi certamente dipinti per un committente inglese
Non solo. Come la maggior parte delle sue opere più belle del periodo, le due tele furono quasi certamente dipinte per un committente inglese, per il quale Joseph Smith, mercante, collezionista e poi console a Venezia, fungeva da agente. Il loro calibro è paragonabile alla grande sequenza di vedute sul Canal Grande, ora nella Royal Collection, e alla celebre serie dell’Abbazia di Woburn.
Canaletto, sulle orme dei suoi capolavori inediti rispuntati ora in Gran Bretagna
E ancora, ripercorrendo esegesi e sviluppo delle creazione delle due vedute, si apprende che esistono documenti relativi ai pagamenti che John Russell, IV duca di Bedford, effettuò tra il 1734 e il 1766 a John Smith, fratello di Smith e agente a Londra, per la celebre serie di Canaletto a Woburn. Charles Beddington ha ipotizzato che questi quadri facessero parte della serie di quattro tele commissionate nel 1733 dalla sorella del duca di Bedford, Elizabeth contessa di Essex, e spedite da Smith entro il 18 settembre dell’anno successivo. Suo marito, William Capel III conte di Essex, era stato nominato ambasciatore a Torino nel 1732.
Canaletto e i committenti inglesi
La scelta dei soggetti suggerisce allora che Lady Essex potrebbe aver visto le due opere correlate già ordinate dal fratello mentre queste erano ancora a Venezia. L’impatto della serie ora a Woburn, un tempo esposta a Bedford House a Londra, avrebbe portato a ulteriori commissioni di famiglia, da parte del cognato del duca, Charles Spencer III duca di Marlborough, che commissionò la celebre serie di vedute precedentemente a Langley Park. Lady Essex, come suo fratello, potrebbe aver ordinato altre opere dell’artista dopo la consegna dei suoi quattro quadri.
La prossima tappa sarà all’asta di Christie’s a Londra
Seguendo le orme delle opere, quindi, si arriva al 1939, quando i quadri erano di proprietà di Douglas Glass (1881-1944), figlio unico di James George Henry Glass (1843-1911), illustre ingegnere e direttore della Bengal Nagpur Railway Company, il cui interesse per l’Italia si riflette nel fatto che morì a Napoli piuttosto che nella sua residenza inglese… Ora, l’ultima tappa di un viaggio attraverso i secoli, porta i due capolavori all’asta di Christie’s a Londra e da lì, chissà in quale collezione che andranno a impreziosire…