Altro che Parlamento mortificato: dal governo Meloni più risposte alle interrogazioni e meno fiducie

27 Ott 2023 9:47 - di Agnese Russo
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Più risposte alle interrogazioni e meno ricorsi alla fiducia: il governo Meloni, spesso accusato dall’opposizione di mortificare il Parlamento, si rivela in realtà fra i più dialoganti con le Camere, anche nel contesto di una spiccata produttività legislativa. A rivelarlo sono i dati di Openpolis, che ha tracciato un bilancio dell’attività dell’esecutivo a un anno dall’insediamento.

Dal governo Meloni più risposte di tutti alle interrogazioni scritte

Per quanto riguarda le interrogazioni, al 31 agosto, data cui si ferma il monitoraggio, l’esecutivo ha dato riscontro al 19,1% di quelle a risposta scritta. Si tratta di una percentuale solo apparentemente bassa e per capirlo bisogna guardare alle performance dei predecessori: il governo che aveva fatto di più, finora, era stato quello di Renzi, che si era fermato al 18%, seguito dal Conte 2 al 17,1%. Dunque, l’esecutivo Meloni fa decisamente meglio, dando un chiaro segnale di attenzione al Parlamento.

I ministri più presenti, secondo la rilevazione di Openpolis, sono stati il Guardasigilli Carlo Nordio, con il 76% di risposte; il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, con il 50%; il ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci con il 42,1%; quelli della Famiglia, Eugenia Roccella, con il 36,36%; dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, con il 36,21%; della Difesa, Guido Crosetto, e delle Imprese, Adolfo Urso, entrambi al 27%. Molto consistenti anche le risposte orali fornite durante i question time: i ministri hanno risposto in 130 casi su 171.

Meno voti di fiducia e più leggi

L’altro dato che conferma il rispetto del governo nei confronti del Parlamento arriva dal numero di fiducie, tasto dolente della nostra democrazia e spesso oggetto di richiami del Quirinale. “In valori assoluti, i numeri dell’attuale esecutivo non risultano particolarmente elevati”, scrive Openpolis, riferendo che finora il governo è ricorso alle fiducia 30 volte, meno di Draghi, Conte 2, Renzi e Gentiloni. Anche per quanto riguarda i ddl con fiducia in entrambi i rami del Parlamento, che sono stati in totale 7, il governo Meloni si attesta sotto i precedenti. Anche se si considera il dato medio mensile dei decreti leggi, che è più alto, si vede che comunque l’attuale esecutivo resta sotto i governi Monti e Draghi. Il tutto in un contesto in cui il governo, già in questo suo primo anno, si è rivelato particolarmente attivo nella produzione legislativa: al 19 ottobre, data di aggiornamento della rilevazione di Openpolis su questo aspetto, i ddl presentati sono stati 101, dei quali 43 di conversione dei decreti, che sono stati in totale 46. Il governo Monti ne aveva presentati 41, il Conte I 26, Letta 25 in 9 mesi, Gentiloni 20.

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