Attacchi hacker in corso, l’Italia tra i Paesi colpiti: nel mirino i siti di tre aeroporti. Ecco chi ci sarebbe dietro

25 Ott 2023 14:22 - di Martino Della Costa
attacchi hacker

Martino Gli echi della guerra che divampa sulla Striscia di Gaza deflagrano nel mondo e arrivano anche in Italia con attacchi hacker Ddos in corso da ieri nei confronti di alcuni Paesi occidentali, tra i quali il nostro. È quanto si apprende da fonti qualificate. Hacker attivisti, in particolare del gruppo Mysterious Team Bangladesh, finora noto soprattutto per attacchi cyber nei paesi africani, hanno preso di mira stati occidentali che considerano pro Israele nel conflitto in Medio Oriente.

Attacchi hacker Ddos in corso da ieri: l’Italia tra i Paesi colpiti

L’Italia è tra i Paesi colpiti ma, a quanto si apprende, l’Agenzia per la Cybersicurezza nazionale sta da ieri monitorando la situazione in collaborazione con il Ministero dei Trasporti. E sono stati allertati anche gli operatori dei servizi essenziali ed Aeroportuali. Alcune società aeroportuali italiane sono infatti finite nel mirino degli hacker con attacchi ddos ai loro siti.

Attacchi hacker Ddos: sulle homepage dei siti web sotto attacco è comparsa la scritta “Palestina libera”

Gli attacchi Ddos, che generalmente vengono usati dagli hacker attivisti soprattutto a fini dimostrativi e comunicativi, hanno preso di mira alcune società aeroportuali italiane ed altre realtà. In alcuni casi sulle homepage dei siti web sotto attacco, a quanto si apprende, è comparsa la scritta “Palestina libera”. In particolare, secondo quanto riferisce il Corriere della sera in queste ore, l’offensiva degli hacker «ha colpito i siti di tre aeroporti italiani, che al momento stanno subendo forti rallentamenti. Sono gli hub della Valle d’Aosta, della Calabria e della Puglia. Anche l’aeroporto di Napoli sembra aver subito un attacco».

Che cos’è un attacco di tipo Ddos

Un attacco di tipo Ddos, come detto: acronimo di Distributed Denial of Service, la sigla sta a indicare un’incursione informatica in cui un gran numero di computer o dispositivi inviano una enorme quantità di traffico verso un sito specifico. Un’operazione di disturbo finalizzata allo scopo di intasarlo e renderlo inaccessibile, complicandone moltissimo i procedimenti e inficiandone efficienza e rapidità. Un rischio paventato che si è concretizzato nel caso dei portali interessati dall’offensiva informatica.

I sospetti si concentrano sul gruppo chiamato “Mysterious team Bangladesh”

E allora, come spiega il Corriere, visto il sospetto che possa esserci il gruppo hacker chiamato Mysterious team Bangladesh dietro l’attacco e considerata la scritta che compare sui portali colpiti, (“Palestina libera”), l’offensiva in corso sembra essere collegata «a una protesta contro gli attacchi alla Striscia di Gaza da parte dei militari israeliani. Questo gruppo di cybercriminali è noto dal 2020, ma si è creato un nome a livello internazionale dopo aver colpito – nel 2022 – diversi siti governativi o finanziari, soprattutto in India e Israele».

Il raggio d’azione delle offensive del gruppo di pirati informatici

Un gruppo hacker, quello che potrebbe essere all’origine di quest’ultimo attacco, che come riferisce anche il Corriere della sera, al suo attivo ha «oltre 750 diversi attacchi Ddos nel giro di un anno». e che nel manifesto di rivendicazioni alla base delle sue offensive, registra interventi legati a conflitti geopolitici che hanno impegnato – o impegnano – diverse aree incandescenti dello scacchiere internazionale. Non a caso, riferisce sempre il quotidiano di Via Solferino, in passato il gruppo di  pirati informatici ha portato avanti campagne contro il Myanmar e il Bangladesh.

 

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