Morto l’attentatore di Bruxelles: era stato ferito durante l’arresto. L’identikit e il possibile legame con l’Italia

17 Ott 2023 9:09 - di Sveva Ferri
attentatore bruxelles

È morto, dopo essere stato ferito dalla polizia, l’attentatore che ieri a Bruxelles ha ucciso due tifosi svedesi nel centro della città: l’uomo è stato identificato come Abdeslam Lassoued, un tunisino di 45 anni che risiedeva illegalmente in Belgio. L’attentatore è morto mentre veniva portato in ospedale, dopo l’arresto arrivato a seguito di una notte di ricerche, durante la quale sono stati anche rafforzati i controlli alle frontiere con Francia e Olanda. Secondo quanto riferito dalla Procura generale belga, Lassoued era stato fermato a Bruxelles, nel quartiere di Schaerbeek, dove risiedeva e dove nella notte si è svolta una imponente operazione di polizia. L’arresto sarebbe avvenuto proprio nei pressi della sua abitazione. Nel corso delle perquisizioni sarebbe stata anche trovata un’arma che potrebbe essere quella utilizzata nell’attentato. La polizia aveva sparato, ferendolo al torace, per bloccarne il tentativo di fuga. Secondo diverse fonti, Lassoued avrebbe in passato soggiornato anche in Italia.

Il cordoglio di Meloni per le vittime

“L’Italia condanna con decisione ogni forma di violenza, fanatismo e terrorismo, ed esprime il più profondo cordoglio per le vittime e per le loro famiglie”, ha commentato subito dopo l’attentato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, facendo sapere attraverso una nota di Palazzo Chigi, di seguire “con preoccupazione le notizie sull’attentato compiuto a Bruxelles, nel cuore dell’Europa”.

I precedenti in Tunisia, la richiesta d’asilo e gli “atti sospetti” in Belgio: chi è Abdeslam Lassoued

Lassoued viveva a Bruxelles almeno dal 2019, anno in cui aveva chiesto asilo politico, senza ottenerlo. Secondo quanto emerso sui media belgi, in Tunisia era già noto alla giustizia per atti di terrorismo. Anche in Belgio era “noto per atti sospetti”, ma “non rappresentava una minaccia concreta e imminente”, ha detto il ministro della Giustizia belga Vincent Van Quickenborne, nel corso di una conferenza stampa con il premier Alexander De Croo. Dalle stesse parole di Van Quickenborne, però, emerge un profilo quanto meno allarmante. Gli atti sospetti sono “traffico di esseri umani, soggiorno illegale e minaccia alla sicurezza dello Stato”. Inoltre, “nel 2016 – ha riferito il ministro – informazioni non confermate trasmesse da un servizio di polizia straniero indicavano che l’uomo aveva un profilo radicalizzato e voleva partire per una zona di conflitto per la jihad. L’informazione è stata verificata, ma non si è potuto fare nulla. Non c’erano indicazioni concrete di radicalizzazione”.

Il ministro belga: “Non si trattava di una minaccia concreta o imminente”

Secondo la ricostruzione di Van Quickenborne, poi, “all’inizio di quest’anno, avrebbe minacciato via social un occupante di un centro per richiedenti asilo nella regione di Campine. Questa persona lo ha denunciato, aggiungendo che era stato condannato per terrorismo in Tunisia. La polizia ha fermato il sospetto per interrogarlo. E questa presunta condanna per terrorismo ha spinto la polizia giudiziaria federale di Anversa, domenica 15 ottobre, a convocare una riunione prevista per oggi. Nel frattempo, i nostri servizi hanno appreso che il sospettato non è stato condannato per terrorismo in Tunisia, ma per reati comuni. Non si trattava di una minaccia concreta o imminente”.

I video di rivendicazione sui social

Stamattina il procuratore belga Frédéric Van Leeuw ha confermato l’esistenza dei video di rivendicazione dell’attentato di Bruxelles, facendo riferimento ad un secondo video girato prima dell’attacco in cui l’attentatore allude ai roghi del Corano in Svezia. In un altro video, invece, Lassoued, che ha postato da un profilo intestato a Slayem Slouma, aveva fatto riferimento al bambino palestinese ucciso negli Usa. Dopo l’attacco “è stato diffuso un video nel quale l’individuo dichiara di aver ucciso tre svedesi”, ha reso noto oggi il procuratore. “In un altro video girato prima dell’attacco, lo stesso individuo appare con il volto coperto da un passamontagna e dichiara che ‘il libro di Allah è una linea rossa per la quale si sacrifica’ “, ha aggiunto il procuratore, un probabile riferimento ai testi del Corano bruciati in Svezia nei mesi scorsi.

Le informazioni sul soggiorno in Italia

Secondo quanto emerso dall’analisi del profilo, inoltre, Lassoued, negli anni scorsi, sarebbe per lo meno passato dall’Italia: sul profilo compaiono alcuni filmati che lo riprenderebbero in piazza della Vittoria a Genova. Secondo quanto riferito dal Giornale, che cita fonti investigative, l’attentatore avrebbe vissuto per un certo a Bologna.

L’allerta in Belgio. Il premier De Croo: “Il terrorismo non vincerà mai”

Prima che arrivasse la notizia dell’arresto, il premier De Croo si era rivolto ai cittadini chiedendo di esercitare “la massima vigilanza”. “Il terrorismo colpisce in maniera cieca. Ma mai i terroristi raggiungeranno il loro scopo, non ci piegheranno. Il terrorismo non vincerà mai, la pace ci deve guidare, restiamo uniti”, ha aggiunto. De Croo, inoltre, ha chiaramente voluto lanciare un messaggio in questo senso annunciando che, contrariamente a quanto era trapelato in precedenza, le scuole non sarebbero state chiuse. “Secondo l’analisi fatta dall’Ocam, l’organo di coordinamento e analisi della minaccia, non c’è alcuna minaccia specifica per le scuole”, ha affermato nel corso della conferenza stampa. De Croo ha anche annunciato che oggi alle 15 si terrà una riunione del Consiglio di sicurezza nazionale per valutare il livello della minaccia nel Paese, che ieri sera era stato elevato da 2 a 4 a Bruxelles e a 3 in tutte le altre regioni.

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