Benno Neumair, Antoniozzi: era lucido e consapevole, sentenza giusta. Ora la psichiatria cambi passo
«La sentenza della corte di Assise di appello di Bolzano fa giustizia. Benno Neumair ha avuto ciò che meritava». All’indomani del verdetto d’appello pronunciato dalla Corte d’Assise di Bolzano, il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Alfredo Antoniozzi, nel commentare la risoluzione giuridica che ha condannato il 30enne omicida dei genitori si dice concorde sul responso giudiziario e rilancia la sfida sulle speculazioni giuridiche che troppo spesso hanno utilizzato disturbi mentali o atteggiamenti psicotici per giustificare con il ricorso all’infermità mentale vizi di forma e sentenze.
Benno Neumair, l’appello conferma l’ergastolo. Antoniozzi: «La sentenza fa giustizia»
«Ho letto le perizie e tra i periti c’era un luminare come il professor Balbi – prosegue allora Antoniozzi – e probabilmente Benno ha ricevuto nella sua vita una sorta di abuso psichiatrico. Egli è certamente un narcisista, ma non è mai stato psicotico, nemmeno per un attimo» afferma il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera. E incalza: «Questa sentenza dimostra gli errori giurisprudenziali commessi nel passato e la necessità di approvare la nostra proposta di legge sulla discriminante psicotica. La psichiatria – conclude quindi Antoniozzi – deve cambiare forse atteggiamento sui disturbi dì personalità. E Benno era colpevole, lucido e consapevole: mi auguro che un giorno possa capire, comprendere. E rinascere come persona».
«La psichiatria cambi atteggiamento: Benno era colpevole, lucido e consapevole»
Antoniozzi plaude dunque alla sentenza d’appello emanata ieri a Bolzano, che nel non accogliere quanto eccepito dalla difesa dell’imputato – che nel dibattimento aveva insistito sulla non imputabilità del suo assistito, affetto da «gravi disturbi di personalità» che avrebbero reso «irrefrenabile» l’impulso a uccidere – spezza la catena di tanti precedenti verdetti condizionati da un abusato ricorso a motivazioni e “giustificazioni” psichiatriche o psicotiche. E accolta la richiesta formulata dalla procuratrice generale della Corte d’Appello, Donatella Marchesini, per Benno Neumair è arrivata dalla Corte d’Assise di Bolzano la seconda, pesante sentenza di condanna: fine pena mai. Il disturbo di personalità del giovane, a giudizio della Corte, non ha inciso sulla capacità di intendere e di volere al momento degli omicidi.