Boldrini e Anpi, l’assurda proposta anti-italiana: un “mea culpa” postumo sulle vittime del colonialismo

17 Ott 2023 11:24 - di Chiara Volpi
Boldrini Anpi

Non sanno più dove andare a parare pur di discettare su fascismo e antifascismo. Pur di distogliere l’attenzione dal disastroso stato in cui versa la sinistra italiana oggi, Boldrini e Anpi in nome di un assurdo sodalizio anti-italiano, dirottano l’attenzione sul passato e su un tema di non proprio stringente attualità che le emergenze del momento – e un pizzico di buon senso – relegherebbero in fondo alla lista delle priorità da rilanciare. Così oggi, alle 14.30, è prevista la presentazione alla Sala Stampa della Camera dei Deputati, della proposta di legge per l'”Istituzione del Giorno della memoria per le vittime del colonialismo italiano”. In prima linea, l’imperterrita Laura Boldrini in veste di prima firmataria, mentre le conclusioni sono affidate all’immancabile Gianfranco Pagliarulo, presidente nazionale dell’Anpi.

Da Boldrini e Anpi la proposta di legge sul “Giorno della memoria” per il colonialismo

Ma che c’azzecca? Potrebbe dire più di qualcuno, e non a torto. Con la guerra che infuria nella Striscia di Gaza in queste ore. Con il mondo islamico che furoreggia contro l’atavico nemico occidentale, Boldrini e compagni discetteranno di fascismo e di circostanze avvenute quasi un secolo fa. E così, mentre negli archivi della memoria la sinistra tralascia altre vittime e altre date. Con l’Anpi che, da un lato fatica tutt’oggi a riconoscere i crimini commessi dai partigiani rossi. E dall’altro non perde occasione di dimostrarsi solerte nel passare al setaccio avvenimenti, luoghi e nomi del Ventennio e oltre, da mettere all’indice, si riparte con le accuse e le mozioni intestate alla memoria rivisitata e corretta.

Un sempreverde dell’agenda politico-ideologica della sinistra militante

O meglio: si prosegue con la genuflessione agli imperativi categorici imposti dalla cultura woke adottata e rilanciata dal mainstream progressista, la cui scure da oltreoceano si è abbattuta ormai anche sul Bel Paese. Oggi a Montecitorio verrà difatti presentato un disegno di legge per l’istituzione del «Giorno della memoria per le vittime del colonialismo italiano», mozione secondo la quale dovrebbe essere introdotta una specifica ricorrenza per stigmatizzare le presunte malefatte coloniali dei nostri nonni e bisnonni. Un’iniziativa per cui lo schieramento progressista disloca in campo le sue forze militanti più attive e propositive, alle prese con un vecchio tarlo, un sempreverde dell’agenda politico-ideologica.

Boldrini e Anpi su un tema non proprio emergenziale: ennesima genuflessione ai diktat della cultura woke

Un chiodo fisso, quello della sinistra militante, come spiega anche Il Giornale, già al centro di simili iniziative a Roma nell’ottobre del 2022. E nel presidio rosso di Bologna del sindaco Matteo Lepore, a inizio 2023. Un chiodo su cui oggi Boldrini e Anpi torneranno a battere a Montecitorio, con la presentazione di un disegno di legge che sollecita l’introduzione di una specifica ricorrenza per stigmatizzare «le presunte malefatte coloniali». Per quel periodo e quegli accadimenti, che se non vanno dimenticati, non vanno in realtà neppure strumentalizzati o distorti, dunque, la sinistra propone di istituzionalizzare un “mea culpa” postumo. Non proprio un’emergenza in calendario…

 

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