Capezzone non gradisce un commento di Travaglio e replica: “Tu, arruolato nell’Hamas televisivo”
Marco Travaglio contro Libero e il suo direttore editoriale Daniele Capezzone. E’ noto che Il Fatto abbia la presunzione di rappresentare il “dissenso”, di essere voce libera, sempre contro il palazzo. Tranne, ovvio, esimersi dall’attaccare le sgangherate truppe grilline e il suo improbabile capitano Giuseppe Conte.
Travaglio occupa saldamente (non certo da solo) la trincea degli antimeloniani d’Italia, dei fieri arcieri che scagliano ogni giorno frecce avvelenate contro Palazzo Chigi. E, ovviamente, dall’altra parte, sulla trincea opposta, si posiziona Libero, guidato da Mario Sechi (reduce dalla guida dell’ufficio stampa governativo) e dal battagliero Daniele Capezzone, trituratore in tv e fuori delle ipocrisie retoriche della sinistra. Autore di un libro urticante per i “compagni”, “E basta con ‘sto fascismo” (Piemme).
Capezzone è un fiero sostenitore del diritto di Israele a difendersi, una linea che trova spazio nel quotidiano da lui diretto con Sechi e che infastidisce i filopalestinesi del Fatto. E così, mentre lui difende a spada tratta le scelte di Netanyahu, il giornale di Travaglio si prende a cuore la tutela di Elena Basile, quella che in tv si ricorda solo di citare i diritti dei palestinesi mettendo da parte quelli degli israeliani. Ma soprattutto si sente unica portavoce di chi “ama la verità”.
Così oggi Travaglio nel suo fondo del lunedì esorta i lettori a votare il titolo peggiore sui conflitti in atto: quello Israele-Hamas e quello in Ucraina e cita una carrellata di titoli di Libero, coinvolgendo nella sequela lo stesso Capezzone.
“Questa guerra non si può pareggiare: o si vince una volta per tutte o si perde” (Daniele Capezzone, Libero, 17.10). “Dài che si arruola”, scrive Travaglio con ironia. Quel “dai che si arruola” è stato commentato dall’interessato nella sua rassegna stampa mattutina molto seguita sui social: “C’è Travaglio che nel suo pezzo del lunedì prende una serie di commentatori che gli stanno sulle palle e fa un auspicio anche su di me, dice “Dai che si arruola” – ha detto Capezzone – no, io non mi arruolo, sei tu che sei già arruolato nelle milizie dell’Hezbollah giudiziaria o dell’Hamas televisivo, non ti preoccupare…“.