Colpiti 450 obiettivi di Hamas nella Striscia di Gaza. L’Iran minaccia: «Superata la linea rossa»
Sono circa 450 gli obiettivi di Hamas colpiti nelle ultime 24 ore nelle operazioni di caccia israeliani nella Striscia di Gaza. Lo fanno sapere le forze israeliane su X. Nel mirino, centri di comando di Hamas, postazioni di osservazione e per il lancio di missili anticarro. Estese, confermano, le attività delle forze di terra nella Striscia, controllata da Hamas, con le truppe di terra che hanno colpito «cellule di terroristi» che si apprestavano a sferrare attacchi, anche con missili anticarro.
Striscia di Gaza, l’Iran: “Superata linea rossa”
Puntuale arrivano le minacce dall’Iran. Israele ha «superato la linea rossa» e «potrebbe costringere tutti a intervenire». È quello che si legge in un post pubblicato sull’account del presidente iraniano Ebrahim Raisi sul social. «I crimini del regime sionista hanno superato le linee rosse, fatto che potrebbe costringere tutti a intervenire», avverte Raisi. «Washington ci chiede di non fare nulla, ma continua ad assicurare ampio sostegno a Israele. Gli Stati Uniti hanno inviato messaggi all’asse della resistenza (le forze sostenute dall’Iran in Medio Oriente, Hamas e gli Hezbollah libanesi compresi) , ma hanno ricevuto una risposta chiara sul campo di battaglia».
Il punto sugli ostaggi
«Stiamo facendo tutto il possibile per riportare gli ostaggi a casa. È una priorità assoluta», ha detto il portavoce delle forze israeliane Hagari. Yahya Sinwar, leader di Hamas a Gaza, ha affermato che il gruppo è «pronto a un accordo immediato per lo scambio dei prigionieri, tutti gli ostaggi in cambio di tutti i detenuti». E Hagari ha bollato quell’annuncio come «terrorismo psicologico».
Assalto ai magazzini di cibo nella Striscia
Migliaia di persone hanno fatto irruzione in diversi magazzini e centri di distribuzione dell’Unrwa nelle aree centrali e meridionali della Striscia di Gaza, portando via farina di grano e altri beni di prima necessità come forniture igieniche. Lo scrive in una nota l’Unrwa.«“Questo è un segnale preoccupante che l’ordine civile sta iniziando a crollare dopo tre settimane di guerra e uno stretto assedio a Gaza», spiega l’agenzia. «Le persone sono spaventate, frustrate e disperate», ha affermato Thomas White, direttore degli affari dell’Unrwa nella Striscia di Gaza.