Consulenze, nessuna indagine su Sgarbi. Sangiuliano: “Sono indignato”. E scrive all’Antitrust
Nessun fascicolo di indagine sarebbe stato stato aperto dalla Procura di Roma, come si era ipotizzato in un primo tempo, sulle consulenze a favore del sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi per la sua partecipazione a conferenze ed eventi. A piazzale Clodio è invece stato avviato alcuni mesi fa un fascicolo su un presunto mancato pagamento di debiti con l’Agenzia delle Entrate per un totale di 715mila euro. Una vicenda che risale all’ottobre 2020. per la quale la Procura ipotizza il reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, come riporta il Fatto Quotidiano.
Consulenze a Sgarbi, nessun fascicolo in Procura
La notizia delle consulenze non è piaciuta affatto al ministro Sangiuliano che al Fatto quotidiano racconta di essere indignato dal comportamento di Sgarbi. “Lo vedevo andare in giro a fare inaugurazioni, mostre e via dicendo. Ma mai avrei pensato che si facesse pagare per queste cose”. “Ho subito avvertito chi di dovere – aggiunge – e segnalato a Giorgia Meloni. Del resto si sa, non l’ho voluto io e anzi: cerco di tenerlo a debita distanza e di rimediare ai guai che fa in giro”. Sangiuliano racconta di aver inviato una segnalazione sulla materia all’Antitrust. Che conferma di aver ricevuto la documentazione inviata dagli uffici del ministro.
Sangiuliano: sono indignato, non l’ho scelto io
Nessuna responsabilità per il titolare del dicastero: “Io rispondo del mio comportamento, il compito di vigilanza non ce l’ho io ma la magistratura. E non posso certo sapere tutto quello che combina Sgarbi. Lo vedo una volta ogni tre mesi anche perché, dico la verità, lo tengo a distanza della mia persona, voglio averci a che fare il meno possibile”. Del resto Sangiuliano ci tiene a rimarcare di non aver scelto lui l’istrionico critico d’arte come sottosegretario. “Per quanto mi riguarda gli ho dato deleghe secondarie. Lui mi aveva proposto una riforma del commercio delle opere che mi sono ben guardato anche solo lontanamente dal prendere in considerazione. E ciononostante mi ritrovo ad arginare i suoi guai”.
“Gli ho dato deleghe secondarie”
“Va in giro a promettere cose irrealizzabili”, puntualizza seccato il ministro della Cultura. “Annuncia acquisti di palazzi e cose da parte del ministero che ha solo 20 milioni in bilancio per acquistare beni. E io poi dopo devo andare a spiegare ai giornali che questa cosa non esiste, che non si può fare, che bisogna rispettare le leggi, che tutto va fatto con l’Agenzia del demanio. Se faccio l’elenco delle cose che lui dice che bisogna comprare tocca spendere 1 miliardo che lo Stato non ha. Comunque ho scritto a chi di dovere”.
Sgarbi: tutto falso, solo fandonie
Per Vittorio Sgarbi, invece, si tratta di una “sequela di bugie”. Che – aggiunge – “procurano un grave danno reputazionale mio e di tutti gli altri soggetti citati. Accomunandoli a ipotesi di reato che, in quanto fondate su presupposti falsi, configurano una grave calunnia. Per la quale, adesso, si renderà necessaria anche una denuncia alla Procura della Repubblica. Il riferimento è all’articolo pubblicato dal giormale di Travaglio dal titolo Sgarbi, ecco favori retribuiti e rimborsi dubbi.
“L’intervista a Sangiuliano è falsa”
Il sottosegretario, che non ha alcuna intenzione di dimettersi, definisce l’intervista di Sangiuliano al Fatto “falsa”. “Non ho rilasciato alcuna intervista, ho solo detto di non sapere di cosa si parlasse”, ha spiegato Sgarbi riferendosi a un messaggio ricevuto da Sangiuliano. “La telefonata che mi ha fatto poche ore fa è esattamente di spirito contrario a quanto si legge in quella falsificazione”. Immancabili le strumentalizzazioni del Nazareno che chiedono addirittura che il ministro Sangiuliano vada in Aula a spiegare.