Crosetto: “Coi migranti può arrivare anche chi vuole fare del male. Serve ancora più controllo”
Anche in guerra “ci sono dei valori” e la storia sta lì a ricordarci che sempre si deve esercitare “la capacità di giudizio” per rispettarli. A lanciare un monito sul fatto che anche nella situazione del conflitto più drammatico bisogna “cercare di preservare i valori umani” è stato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, da Cefalonia, dove si è recato per commemorare l’80esimo anniversario dell’eccidio, insieme al capo di Stato maggiore della Difesa, Giuseppe Cavo Dragone, al capo di Stato maggiore dell’Esercito, Pietro Serino, e alle autorità greche. Ma da quella sede il ministro ha lanciato anche un avvertimento sul fatto che fra i migranti si passa infiltrare “chi vuole fare del male”, avvertendo quindi che ora “serve ancora più controllo”.
Crosetto: “Anche in guerra bisogna preservare i valori umani”
“Non serve a nulla ricordare se non ci consente di imparare: significa capire dalla storia come comportarci su quello che accade oggi”, ha detto Crosetto davanti al Monumento ai caduti italiani. “La storia ci insegna – ha sottolineato – che anche nella guerra si possono rispettare o no le regole umane, che quando il nemico si arrende lo si rispetta e non lo si uccide, che le donne, i bambini, gli ospedali e la comunità civile vanno tenuti fuori”. Il ministro quindi si è soffermato sul fatto che “Italia e Grecia hanno una lunghissima storia che ci ha fatto crescere. Penso che il mondo adesso, in questa fase difficile anche con questa nuova ferita che si è aperta in Israele, abbia bisogno anche della nostra storia, della nostra capacità di giudizio per chiudere le ferite, per cercare anche nella guerra di preservare i valori umani”. “Si rende veramente onore ai Caduti quando si impara dal loro esempio. Oggi da questo luogo di dolore – ha proseguito – la storia ci insegna che ci sono ferite che possono essere rimarginate, fratture che possono essere ricomposte”.
Il monito del ministro: “Al terrorismo si risponde tutti insieme”
“Contro il terrorismo si risponde tutti insieme senza riflettere un secondo e lo si fa ricordando che ci sono dei valori anche in guerra, anche contro i nemici”, ha aggiunto Crosetto, rivolgendosi poi esplicitamente “alla comunità italiana”. “La guerra in Ucraina – ha detto – già aveva peggiorato il clima nel mondo e la ferita che ora si è aperta sul Medioriente non può che aggravare questa situazione. Le conseguenze di guerre che sembrano lontane a noi alla fine arriveranno in tutto il mondo e noi dobbiamo prepararci perché in un momento così non dobbiamo dividerci, perché se non prevarrà la ragione saranno momenti difficili che possono provocare feriti ed allargare l’incendio ben aldilà della Striscia di Gaza”. Dunque, “prepariamoci ad aiutare la parte più debole del Paese che da questi scossoni rimane più colpita”.
Il rischio che con l’immigrazione arrivi anche “chi vuole fare del male”
Ma Crosetto è tornato, come hanno già fatto altri esponenti del governo in queste giornate, anche sul tema della sicurezza interna. “Ora – ha avvertito – diventa fondamentale difendere la sicurezza del Paese e sono convinto che questa necessità aumenterà nei prossimi mesi, sia perché una nuova esplosione dell’integralismo è possibile, sia perché fenomeni di questo tipo aumentano il rischio di immigrazione”. “In questo momento – ha chiarito – il rischio è che non sempre ci sia un’immigrazione di povertà, ma anche di soggetti che arrivino per fare del male. Quindi, va aumentato ancora di più il controllo perché non possiamo permetterci adesso di far entrare persone che verrebbero a combatterci”.