De Donno aveva ragione: la terapia col plasma riduce la mortalità Covid. I risultati di uno studio dal Belgio

27 Ott 2023 17:16 - di Guido Liberati
De Donno, plasma

Giuseppe De Donno, il medico morto suicida nel luglio 2021, aveva ragione: la terapia col plasma è efficace contro il Covid. Lo certifica uno studio multicentrico condotto dall’Ospedale Universitario di Liegi in collaborazione con diciassette reparti di terapia intensiva ospedalieri in Belgio, durante le fasi di Covid-19 tra ottobre 2020 e marzo 2022.

I risultati sono stati pubblicati sulla rivista medica, The New England Journal of Medicine e hanno dimostrato che la terapia con plasma di convalescenza ha ridotto del 10% la mortalità nei pazienti COVID-19 in distress respiratorio acuto e sottoposti a assistenza respiratoria artificiale.

Quello realizzato in Belgio è il primo studio ad avere preso in esame nello specifico l’effetto della somministrazione di plasma di convalescenza in pazienti la cui prognosi vitale è gravemente compromessa. La ricerca conferma il valore di questo metodo per indurre l’immunizzazione passiva in questi pazienti. Gli scienziati hanno, infatti, dimostrato che l’infusione di plasma prelevato da donatori convalescenti dopo l’infezione da Sars-CoV-2 in pazienti affetti da sindrome da distress respiratorio acuto che necessitano di ventilazione meccanica artificiale, ha ridotto significativamente la mortalita’, con una percentuale del 10%.

Lo studio randomizzato ha coinvolto diciassette unità di terapia intensiva di ospedali belgi. Ha incluso un totale di 475 pazienti durante le diverse ondate di Covid-19, da ottobre 2020 a marzo 2022. Un gruppo di 237 pazienti ha ricevuto plasma di convalescenza, mentre i restanti 238 pazienti hanno ricevuto cure standard. La riduzione della mortalita’ osservata al ventottesimo giorno è stata di circa il 10% nel gruppo di pazienti che hanno ricevuto il plasma di convalescenza fino a cinque giorni dopo la somministrazione di ventilazione meccanica invasiva, cioè, sottoposti a intubazione endo-tracheale.

De Donno si tolse la vita, ma la sua terapia col plasma era efficace: ecco le prove

L’effetto sulla riduzione della mortalità è stato osservato in modo più specifico in coloro che hanno ricevuto plasma di convalescenza durante le prime 48 ore successive all’assistenza respiratoria artificiale.

“Per la prima volta, abbiamo dimostrato il valore terapeutico del plasma convalescente nel migliorare la prognosi vitale molto sfavorevole di questi pazienti. La riduzione della mortalità, dell’ordine del 10%, è particolarmente evidente nei pazienti a cui è stato somministrato plasma convalescente rapidamente dopo l’inizio della ventilazione respiratoria artificiale”, spiega il dottor Benoît Misset, capo dell’unità di terapia intensiva presso il CHU di Liegi e professore assistente presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Liegi, responsabile e primo autore dello studio.

“Questo studio documenta e conferma il valore del plasma convalescente per l’immunizzazione passiva contro le forme più gravi di Covid-19, ma anche contro possibili future varianti più patogene ed eventualmente in caso di future pandemie”.

Giuseppe De Donno, l’ex primario di pneumologia dell’ospedale Carlo Poma di Mantova che per primo nel 2020 aveva iniziato la cure del Covid con le trasfusioni di plasma iperimmune, si tolse la vita sull’onda di una tempesta mediatica.  Da pioniere di una terapia che prevedeva l’infusione di sangue di contagiati dal coronavirus, opportunamente trattato, in altri pazienti infetti, il medico di Curtatone venne ridicolizzato da molti giornali e contestato da molti colleghi. Lo studio dal Belgio gli dà ragione. Purtroppo troppo tardi

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