Delitto Desirée Mariottini: la Cassazione annulla le condanne. Appello bis per i 4 africani
In Cassazione cadono alcune delle accuse nei confronti dei quattro imputati nel processo per la morte di Desirée Mariottini, la 16enne originaria di Cisterna di Latina, deceduta il 19 ottobre del 2018 a causa di un mix di droghe, dopo essere stata abusata in un immobile abbandonato di via dei Lucani nel quartiere San Lorenzo a Roma.
I supremi giudici della prima sezione penale hanno disposto un Appello bis per Mamadou Gara, condannato all’ergastolo, in relazione all’accusa di omicidio, per Brian Minthe, condannato a 24 anni e mezzo in appello, in relazione all’accusa di cessione di stupefacente, per cui cade anche un’aggravante. Per Yousef Salia, condannato all’ergastolo, cade l’accusa di violenza sessuale ma il ricorso è stato rigettato nel resto.
Desiréè Mariottini violentata mentre era agonizzante dai 4 africani
Erano presenti in aula la mamma di Desirée Mariottini, le due zie, mentre il padre ha preferito inviare conclusioni scritte. I nonni non hanno potuto partecipare a causa di problemi di salute. Proprio in questi giorni a San Lorenzo, a 5 anni dall’omicidio, si e’ tenuta una cerimonia di commemorazione. Desirée, la sera del 18 ottobre 2018 è entrata nel palazzo occupato, e dopo averle somministrato un mix di farmaci e droghe, il gruppo ha abusato di lei fino a lasciarla agonizzante su un materasso dove poi, la mattina, è stata trovata morta.
In appello lo scorso novembre i giudici della corte di Assise di Appello di Roma avevano confermato le condanne di primo grado a due ergastoli per Mamadou Gara e Yousef Salia e a 27 e 24 anni e mezzo per Brian Minthe e Alinno Chima, con accuse, a vario titolo, di omicidio, violenza sessuale e spaccio.
L’accusa ha sempre sostenuto che i due senegalesi (Gara e Minteh), il nigeriano (Alinno) e il ghanese (Salia) fossero ben consci, data anche la loro «competenza» in materia, delle conseguenze potenzialmente letali per la ragazza quando la indussero ad assumere, anche contro la sua volontà, il complesso di droghe e farmaci con cui la ridussero a uno stato di incoscienza per poi abusarne ripetutamente.