Don Patriciello, l’ultima sferzata alla sinistra: da quando Meloni è venuta a Caivano lo spaccio è quasi scomparso
«Da quando Meloni è venuta a Caivano, lo spaccio è quasi scomparso». Don Patriciello conferma la svolta di Caivano dopo l’intervento del governo, e che il buonismo d’accatto non salva e non redime, perché solo una effettiva e risolutiva presenza dello Stato può cambiare le cose e estirpare dalle radici malaffare e paura quotidiana. Parole, quelle pronunciate ieri a Sorrento dal sacerdote in prima linea contro camorra e microcriminalità, inequivocabili.
Don Patriciello rilancia: «Da quando Meloni è venuta a Caivano lo spaccio è quasi scomparso»
Eppure, la «sinistra indispettita non gli perdona», letteralmente, di aver «aperto le braccia a Giorgia Meloni». Lo ha detto nei giorni scorsi don Patriciello in un’intervista al Corriere della sera in cui ha rivelato tutta l’ipocrisia e il doppiopesismo di una certa cerchia dem che, anziché preoccuparsi della bomba sociale di Caivano – ridotto a un ghetto abbandonato dallo Stato nelle mani di spacciatori e criminali violenti – si premurava di commentare e speculare sulla visita del premier nel quartiere simbolo di degrado e presidio dell’illegalità, con tutto il suo carico umano di tragedia quotidiane.
Nelle parole del sacerdote un altro duro colpo all’ipocrisia della sinistra
E allora chissà cosa penseranno o diranno oggi i soloni dell’intellighenzia e i militanti alla perenne caccia di streghe e di alibi di quanto sostenuto ieri sera dal sacerdote in prima linea dalla trincea napoletana durante la seconda serata della rassegna Sorrento D’Autore, quando dal Parroco del Parco Verde di Caivano è arrivata l’ultima conferma, suffragata dai fatti, del fatto che l’intervento operativo di premier e governo su quel coacervo di violenza, abusi e silenzi inferti dalla paura, non era solo un spot…
Una sferzata inferta sulla base dei fatti
«Da quando la Meloni è venuta a Caivano hanno intensificato la presenza della polizia e dei carabinieri in piazza, e lo spaccio non dico che sia finito del tutto, ma è diminuito notevolmente». Il che dimostra, come ha sottolineato a stretto giro don Patriciello, che «se ci fossero più vigili urbani. Più forze dell’ordine, probabilmente tante cose che vedono i bambini come vittime non accadrebbero». Una sferzata alla sinistra, assestata con un rilievo della realtà dei fatti, e che fa scattare l’associazione di idee con le parole di Roberto Saviano, per il quale l’intervento del governo a Caivano era stato solo «un’inutile sceneggiata di propaganda».
E ora che diranno Saviano e compagni?
Così come viene da pensare alle tante critiche rivolte all’esecutivo dal Partito democratico. Critiche a cui, all’indomani della risposta che ha spettacolarizzato in un rigurgito di violenza la reazione dei clan al giro di vite dello Stato, replicò sul punto anche Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera. Parole, le sue, che riportiamo di seguito, e che già si riallacciavano a quanto sostenuto dal parroco del Parco Verde di Caivano, che sta facendo la storia per la sua lotta contro la Camorra. Riflessioni che si confermano oggi, alla luce dell’ultimo aggiornamento reso da don Patriciello, più attuali e valide che mai.
Don Patriciello, le sue parole pesano come pietre
Eccole: «”E voi che avete criticato l’intervento del governo e delle forze dell’ordine, vergognatevi”. Basterebbero queste inequivocabili parole scritte da don Patriciello per stendere un velo pietoso su una sinistra ciarliera che ha aperto uno scontro politico anche sulla formulazione del dl Caivano voluto dal governo Meloni, criticando e ritenendo inutile l’operazione di polizia di qualche giorno fa. Ma si sa, la sinistra, soprattutto quella di oggi, non conosce vergogna»…